Didattica delle attività espressive e narrative
Corso di perfezionamento
Facoltà di
A.A. | ||
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2005/2006 |
Obiettivi formativi
Tematiche
a) la didattica delle attività espressive;
b) la didattica delle attività narrative.
Dalla pedagogia contemporanea sappiamo quanto la formazione del docente debba anche concentrarsi sullo studio di competenze didattiche “alternative” rispetto a quelle appartenenti alla didattica cosiddetta tradizionale: l’organizzazione dell’insegnamento va curata per facilitare una didattica modulare, stimolante una pluralità di competenze e abilità coinvolgenti di volta in volta una o più discipline, potenziabili qualora esse siano attraversate da trasversali attività espressive e narrative, soprattutto nell’ambito di specifici contesti didattico-relazionali e comunicativi come quelli laboratoriali (alternativi all’aula-madre), dove vige il principio dell’“imparare facendo”.
Lo sviluppo di queste attività linguistiche al contempo verbali e non-verbali è resa possibile incanalando in precisi percorsi didattico-comunicativi l’espressione di processi psicologici e stili individuali, legati in particolare a dati settori della personalità (quali la percezione, l’immaginazione, il linguaggio, la creatività etc.). Si tratta di media linguistici espressivo-narrativi riconducibili ad attività soprattutto immaginativo-creative, artigianali e tecnico-artistiche, la cui “logica comunicativa” (emotiva, collaborativa, inventiva, intuitiva, divergente) appare congrua a una didattica imperniata sul fare/costruire e sul conoscere facendo ricerca.
Questo percorso di studio e di analisi, che prende le mosse da un quadro teoretico di tipo soprattutto pedagogico-cognitivista, può delinearsi in due distinti itinerari modulari:
a) la didattica delle attività espressive, centrata sullo sviluppo delle capacità espressive (grafico-visuali, teatrali, gestuali, musicali etc.);
b) la didattica delle attività narrative, centrata sullo sviluppo delle capacità narrative (pluralità di giochi linguistici non diretti espressamente dal pensiero scientifico, ma ugualmente funzionali ai processi formativi, quali il racconto, la fiaba/favola, il fumetto etc.).
I destinatari del corso sono gli insegnanti laureati della scuola d’infanzia, elementare, media inferiore e superiore e coloro che abbiano conseguito la laurea in Scienze dell’educazione, Scienze della Formazione primaria, Pedagogia, e ogni altra che dia accesso all’insegnamento nelle classi di ogni ordine e grado.
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Struttura didattica del corso
Tipologia di attività svolta dai Dottorandi
Il corso si svolgerà presso l’Istituto di Scienze filosofiche e pedagogiche “P. Salvucci” (via Bramante 16, Urbino, tel. 0722.303600) da gennaio a maggio per un totale di 100 ore di cui due terzi in presenza e un terzo a distanza. Sarà reso obbligatoria il 75% della frequenza delle ore in presenza. Le lezioni saranno il mercoledì pomeriggio tra gennaio e giugno 2006 (il calendario dettagliato delle lezioni sarà reso noto entro dicembre 2005).
Il corso prevede il riconoscimento di 4 crediti, così ripartiti: 3 per le discipline d'insegnamento, 1 per gli elaborati a distanza.
Lo sai che...
Sbocchi professionali
I corsi di perfezionamento e di specializzazione universitaria ubbidiscono a tale esigenza facendosi espressione, in tal modo, di una scelta personale ormai condivisa da molti docenti di individuare nell'Università la sede idonea per ampliare e approfondire le tematiche specifiche inerenti al loro ruolo. Tuttavia, la crescita del bisogno di formazione professionale non dipende soltanto da un'estensione qualitativa degli insegnanti che ne fanno richiesta, ma anche e, forse, soprattutto dalla consapevolezza che la trasformazione delle variabili che intervengono nei processi di insegnamento e apprendimento e nelle strategie didattiche, è talmente profonda e rapida da rendere indispensabile una preparazione continua per far fronte efficacemente alle mutate situazioni.
La programmazione di tali corsi di perfezionamento per insegnanti, finalizzati al miglioramento delle competenze professionali, è già in atto in alcuni Paesi e appare come una condizione importante per il miglioramento complessivo anche della scuola italiana.
- Per consentire la frequenza al Corso, gli insegnanti in servizio possono utilizzare i permessi di studio (150 ore) o i permessi relativi alla frequenza ai corsi di aggiornamento.
- Secondo quanto disposto dal decreto-legge n. 7 del 31 gennaio 2005, l’attestato rilasciato al termine del corso di perfezionamento post lauream consente il riconoscimento di punti 2 nella valutazione dei titoli per le graduatorie permanenti.