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Al via giovedì 25 giugno alla DATA il ciclo di conferenze “(AS)SAGGI: cibo e cultura”

Comunicato stampa pubblicato il giorno 18/06/2015

(As)saggi: cibo e cultura,  a cura della Scuola di Lettere, Arti, Filosofia del  DISCUM (Dipartimento di Scienze della Comunicazione e Discipline Umanistiche). Archeologia, arte, letteratura, storia, musica dialogheranno sul tema del cibo nella cultura occidentale, proponendone un percorso conoscitivo dall’età romana a quella contemporanea. Dalla specificità dei singoli saperi disciplinari verrà intrecciato un racconto nell’intento di focalizzare alcuni aspetti del cibo - più curiosi o inediti – tramandati dalle diverse fonti. Tipi diversi di alimenti e bevande, reali o solo immaginati, modi e forme della preparazione, dell’imbandire, del consumo sono la trasposizione, talora ‘rituale’, della società che li ha espressi e codificati: ad ogni epoca ed ogni occasione il suo cibo!   Gli incontri-lezione, rivolti al più ampio pubblico di non specialisti ed accompagnati da proiezioni, ascolti musicali e brevi drammatizzazioni, si svolgeranno - tra giugno ed ottobre 2015 - a Urbino nella Sala del Maniscalco presso la Data-Orto dell’Abbondanza, sede del presidio territoriale ‘Arte-Cultura e distretto del mobile’ promosso dalla Regione Marche in collaborazione con il Comune di Urbino. Ogni incontro sarà seguito da Ci vediamo al bistrot… con possibilità di degustazioni e/o cena nello spazio bistrot allestito nella Data.   Comitato promotore: Roberto Danese, Maria Elisa Micheli, Tommaso di Carpegna Falconieri, Salvatore Ritrovato, Anna Santucci. A cura di: Anna Santucci   Primo degli incontri giovedì 25 giugno 2015, ore 18.00 - Sala del Maniscalco Dopo il saluto del rettore Vilberto Stocchi: Maria Elisa Micheli, Il ministerium romano: l'apparecchiatura della tavola con set di argenterie Sfarzosi servizi di argenterie lasciano seguire le abitudini alimentari e conviviali dei Romani. Dall’età repubblicana all’impero avanzato, coppe, piatti, vassoi -cesellati o sbalzati con raffinate decorazioni- parlano di una società complessa, dove il cibo ed il banchetto seguono precise forme cerimoniali. Una regia attenta imbandisce la tavola, dove protagonista è la suppellettile preziosa; grazie a questa non recuperiamo solo un intenso punto di vista su tendenze di gusto e lusso ostentato, ma anche un più largo spaccato di vita sociale ed economica. Anna Santucci, Profunda ac sordida gula: i disturbi alimentari di Vitellio, imperatore grasso Aulo Vitellio, imperatore per soli nove mesi nel 69 d.C., è descritto dalle fonti come uomo di insaziabile voracità; bevendo e mangiando senza regola fece fronte a tutti i casi della vita e morì violentemente poco più che cinquantenne, grasso e rubicondo. Il suo ritratto sopravvive in serie monetali del tempo, mentre dubbie sono le identificazioni di alcune teste in marmo. Eppure il volto con cui Vitellio si è fissato nell’immaginario moderno è un altro: quello del celebre busto Grimani, ritratto di un ignoto romano che, per la sua pinguedine, è stato ‘fatto’ – suo malgrado - imperatore. Roberto Mario Danese - La Resistenza della Poesia, Ma i Romani mangiavano come Trimalcione? Il sontuoso banchetto di carni, pesci e uccelli rari, quello di Trimalcione, Lucullo o Vitellio, che nel nostro immaginario è icona del modo di mangiare degli antichi Romani, corrisponde veramente all'autentica cultura alimentare dei Quiriti? Il teatro di Plauto, che mette in scena il cibo attraverso la lente deformante del comico, può forse darci qualche sorprendente risposta.           Maria Elisa Micheli insegna Archeologia e Storia dell’arte greca e romana presso l’Università di Urbino. Ha studiato a Roma La Sapienza, Atene, Londra e Ginevra. È autrice di numerosi saggi e volumi sulla cultura formale del mondo antico, sulla sopravvivenza dell’antichità classica in età moderna, sulla storia del collezionismo di antichità.   Anna Santucci insegna Archeologia greca e romana presso l’Università di Urbino. I suoi temi di ricerca toccano aspetti diversi dell’archeologia classica, con più specifico riferimento ai contesti di Cirene (Libia) e del Piceno romano. Si interessa anche di trasmissione dell’antichità classica nella cultura moderna.   Roberto M. Danese insegna Filologia classica e Letteratura e cinema nell'Università di Urbino. Si occupa di teatro antico, di antropologia del mondo antico, di giornalismo culturale, di fortuna dell'antico nel mondo moderno e contemporaneo, di traduzione intersemiotica fra testo letterario e testo filmico.    

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