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Al via le "Letture ad alta voce": Fondazione Bo e Comune di Urbino ricordano la Prima Guerra Mondiale attraverso le voci dei grandi scrittori europei. Primo appuntamento giovedì 10 alle 17,30

Comunicato stampa pubblicato il giorno 08/09/2015

Prende il via giovedì 10 settembre alle ore 17,30 nella sede della Fondazione Carlo e Marise Bo in Via Valerio, 9 a Urbino (diversamente da quanto indicato in locandina) il ciclo di incontri dedicati a “La Prima Guerra Mondiale in Europa”. Una serie di letture, patrocinate dal Comune di Urbino -  Assessorato Cultura – Turismo e Attività Produttive e curate dalle associazioni Teatro CUST 2000 e I Poliedrici che caratterizzeranno i giovedì urbinati fino al 12 novembre.

Il primo incontro sarà apertoo dagli interventi del Vicesindaco di Urbino, Prof.ssa Maria Francesca Crespini e dei Proff. Roberto Danese e Ursula Vogt della Fondazione Carlo e Marise Bo.

<All’ingresso della sede Centrale dell’Ateneo c’è una lapide che da poco meno di cento anni celebra i suoi studenti morti nella Grande Guerra> ricorda il rettore dell’Università di Urbino Vilberto Stocchi. <Nicola Gifuni di Lucera, Alberto Viti di Roma, Francesco Gasperetti di Firenze, Anacleto Carini di Verona e altri ancora giunti a Urbino, allora come oggi, da ogni parte d’Italia per dare, attraverso lo studio, un senso alla propria vita. Una vita che invece il destino avrebbe strappato loro proprio in quella che senza dubbio fu la guerra più insensata di tutte, se pure sia possibile dare un senso alle guerre. Tra i meriti del ciclo di letture promosso e organizzato dalla Fondazione Bo e in particolare da Ursula Vogt e Roberto Danese, lo possiamo dire fin d’ora, c’è quello di evidenziare questo vuoto di significati attraverso la coincidenza univoca in questa direzione dei tanti punti di vista quante erano le principali nazioni in conflitto. Ascoltando le parole dei grandi scrittori che l’hanno raccontata, ci sembrerà di stare allo stesso tempo in una trincea come in quella opposta, dove sentir raccontare con voci diverse la stessa storia sull’inutilità di un massacro che sarebbe rimasto nella memoria collettiva come quello degli attacchi suicidi senza speranza e degli ordini insensati. Nel merito come nelle premesse generali, visto che l’Italia avrebbe ricevuto le stesse concessioni territoriali in cambio della neutralità e forse non avrebbe poi coltivato il terreno per gli estremismi alla base del ventennio fascista. Sono certo dunque che fino al 12 novembre> conclude il Rettore <i giovedì della nostra città avranno grandi storie da raccontare.   

La professoressa Ursula Vogt, Curatrice dell’Archivio Urbinate, così presenta la manifestazione alla quale sono invitati studiosi e cittadini: <Dall’anno 2014, centenario dello scoppio della prima guerra mondiale tra gli stati europei, e ancora più intensamente dal 2015, centenario dell’entrata dell’Italia nella prima guerra mondiale, sono tante le manifestazioni, le mostre d’arte e le pubblicazioni che si occupano del complesso di discussioni, ricerche e memorie che si sono concentrate su questa guerra disastrosa per tutta l’Europa. Il Comune di Urbino e l’Università degli studi di Urbino Carlo Bo hanno perciò deciso di scegliere la prima guerra mondiale come tema per le “Letture ad alta voce” di quest’anno.

Sono numerosi gli scrittori, i poeti e anche i pittori che hanno cercato di rielaborare le loro esperienze fatte quasi sempre di persona e di creare con queste loro opere una specie di “memento”, purtroppo non ascoltato dai popoli europei e dalla Germania in primo luogo.

            Con le nostre letture presenteremo alcuni testi, in numero purtroppo ristretto, che rivelano gli orrori vissuti dai soldati, ma di riflesso anche dalle famiglie, nell’Europa del primo Novecento.

            Abbiamo scelto, fra i tanti testi narrativi, autori francesi, tedeschi, italiani, inglesi e austriaci. Fin dove era possibile si è seguito lo sviluppo cronologico della guerra: nel 1914 e nel 1915 gli scontri più violenti si sono svolti in Belgio e in Francia. Ne raccontano il francese Louis-Ferdinand Céline, John Wilcox, un autore inglese che rappresenta la partecipazione di truppe inglesi alle battaglie nel nord della Francia, e il francese Blaise Cendrars, gravemento ferito nel combattimento.

I due autori tedeschi, Erich Maria Remarque e Ernst Jünger, raccontano le loro esperienze della guerra del 1917, nel frattempo tecnicamente molto avanzata, il primo come soldato semplice, il secondo come ufficiale, perciò con un diverso punto di vistaa. Con gli autori italiani si torna all’anno 1915, anno in cui si mette in moto, sebbene in modo ancora poco organizzato, come ha dimostrato Gastone Breccia, l’attività militare in Italia. Giani Stuparich racconta dei primi mesi della guerra piuttosto convulsa contro l’Austria, con Emilio Lussu si entra nella guerra del 1916 e 1917 sull’Altipiano di Asiago.

Straordinari sono i contributi dei narratori non coinvolti direttamente come soldati, ma consapevoli delle conseguenze della guerra sulla vita non solo dei soldati, ma anche delle loro famiglie. Joseph Roth narra la storia che trascina sentimentalmente la moglie profuga di un ufficiale austriaco assente sul lontano fronte e un capostazione incontrato per caso. Federico De Roberto, forse l’autore più coinvolgente, narra in quattro straordinari racconti dei rapporti tra le orribili esperienze vissute dai soldati sul fronte e l’ignoranza di questo nelle loro famiglie. Infine Thomas Mann e Italo Svevo fanno vivere l’inizio della guerra ai loro protagonisti. Il tedesco Hans Castorp, dopo sette anni di cura in un sanatorio svizzero per ammalati tisici, parte allo scoppiare della guerra e vive le prime battaglie. Il triestino Zeno Cosini viene costretto dai primi movimenti dell’esercito italiano a restare isolato nella sua fabbrica e lontano dai suoi famigliari. Mentre per Thomas Mann questa guerra rappresenta la tragica fine di un’epoca, a Svevo invece crea l’incubo di tremende e totalmente distruttive conseguenze alle quali potrà condurre l’umanità.

Le letture dei testi scelti introducono in maniera impressionante e, direi, sconvolgente, nelle esperienze vissute da tutti i popoli coinvolti nella cosiddetta grande guerra, in primo luogo naturalmente vissute dai soldati, e sono in grado di svegliare ancora oggi, e direi di nuovo oggi, le nostre coscienze di fronte ai pericoli di possibili guerre future>.

 

FONDAZIONE CARLO E MARISE BO - UNIVERSITÀ DI URBINO CARLO BO

 

CITTÀ DI URBINO

ASSESSORATO CULTURA – TURISMO

E ATTIVITÀ PRODUTTIVE

LA PRIMA GUERRA MONDIALE IN EUROPA

LETTURE AD ALTA VOCE

A differenza di quanto indicato sul dépliant e per motivi non previsti in tempo utile l’inaugurazione e la prima lettura si svolgeranno

 

giovedì, 10 settembre 2015 alle ore 17.30 nella sede della

FONDAZIONE CARLO E MARISE BO

Via Valerio 9

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