Venerdì 5 ottobre a Urbino i presidenti emeriti della Corte costituzionale Giovanni Maria Flick e Gaetano Silvestri
Comunicato stampa pubblicato il giorno 01/10/2018
Venerdì 5 ottobre, a partire dalle ore 9.30, l’Aula Magna del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Urbino ospiterà il convegno “Le carriere dei magistrati. Bilanci e prospettive a sessant’anni dall’istituzione del Consiglio superiore della magistratura”, organizzato dalle cattedre di Diritto processuale penale e di ordinamento giudiziario e accreditato dall’Ordine degli avvocati di Urbino (3 crediti formativi).
I lavori del convegno saranno aperti dal Rettore Vilberto Stocchi. Ai saluti del Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza, professor Paolo Pascucci, della prof.ssa Maria Grazia Coppetta e del dottor Sergio Sottani, Procuratore generale presso la Corte d’appello di Ancona, seguiranno gli interventi del professor Giovanni Maria Flick, già Ministro della Giustizia e presidente emerito della Corte costituzionale, del professor Gaetano Silvestri, attuale presidente della Scuola superiore della magistratura e presidente emerito della Corte costituzionale, del dottor Piergiorgio Morosini, magistrato, componente del Consiglio superiore della magistratura nella consiliatura appena conclusa, e del dottor Riccardo De Vito, magistrato di sorveglianza a Sassari e presidente di Magistratura democratica.
Gli autorevoli relatori saranno chiamati a confrontarsi con il tema-problema, molto attuale, delle “carriere” dei magistrati, nelle loro principali declinazioni: l’assunzione di incarichi direttivi, lo svolgimento di incarichi extragiudiziari, il collocamento fuori ruolo, l’impegno in politica. Queste opzioni e queste opportunità investono il significato dell’associazionismo giudiziario, coinvolgono le competenze istituzionali del Consiglio superiore della magistratura, interferiscono con la percezione collettiva dell’amministrazione della giustizia. Sollevano anche questioni rilevanti sul piano dell’indipendenza del magistrato, della sua autonomia e della sua imparzialità, alle quali non sempre il legislatore ha saputo offrire risposte organiche e soddisfacenti.
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