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Laurea ad honorem a Carlo Maria Ossola. Mercoledì 3 aprile la cerimonia e la lectio magistralis “Ragioni del ben descrivere”  

Comunicato stampa pubblicato il giorno 26/03/2019

L’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo conferirà la Laurea ad honorem in Lingue Straniere e studi interculturali al critico e filologo Carlo Maria Ossola, durante la cerimonia che si aprirà alle 11,30 di mercoledì 3 aprile nell’Aula Magna di Palazzo Battiferri per culminare nella lectio magistralis dal titolo “Ragioni del ben descrivere”.

Tra i più eminenti studiosi della civiltà letteraria europea dal Medioevo a oggi, Carlo Maria Ossola nasce a Torino nel marzo 1946 a Torino dove si laurea in Lettere. Dopo alcuni anni di insegnamento presso l'Università di Torino, dal 1976 è Docente Ordinario di Letteratura Italiana all'Università di Ginevra dove collabora, tra gli altri, con Jean Starobinski, che costituirà sempre un punto di riferimento fondamentale per le sue ricerche. Rientrato in Italia, dal  1982  al  1988 insegna Letteratura italiana alla  Facoltà di  Magistero dell'Università  di  Padova, diventando poi Professore Ordinario di Letteratura Italiana presso la Facoltà di Lettere dell'Università di Torino dal 1988 al 1999. Nel 2000 viene chiamato a ricoprire una delle più prestigiose cattedre europee, quella di Letterature Moderne dell'Europa Neolatina al Collège de France, dove tuttora insegna. Dal 2007 al 2016 ha inoltre diretto l'Istituto di Studi Italiani (ISI) presso l'Università della Svizzera Italiana di Lugano. È socio di prestigiose  Accademie come l'Accademia   Nazionale  dei  Lincei,  l'Accademia  dell'Arcadia, l'Accademia delle Scienze, l'Accademia Olimpica di Vicenza; dal 2017 è anche socio dell'American Academy of Arts and Sciences. Fa parte del Comitato Scientifico dell'Istituto dell'Enciclopedia Italiana e condirige una delle più rilevanti riviste nell'ambito dell'ltalianistica, «Lettere italiane», oltre a essere condirettore della «Rivista di storia e letteratura religiosa».

Tra le numerose distinzioni ricevute, nel 1975 il premio Bonavera per le belle arti, attribuito dall'Accademia delle Scienze di Torino; nel 1979 il premio Vallombrosa per la critica e la poesia, i due premi ricevuti dall'Accademia Nazionale dei Lincei, nel 1991 il Roncaglia per le belle lettere e nel 1997 il Feltrinelli per la critica letteraria. Per l'insieme dell'opera, nel 2012 ha ottenuto il premio della Fondazione del Centenario della BSI (Banca della Svizzera Italiana).

La sua attività scientifica investe principalmente la Letteratura italiana e le Letterature comparate, con forti interessi per la poesia e per la storia delle forme letterarie, sempre letti allo specchio della storia sociale europea. Tra i molti filoni di ricerca avviati in questi quasi cinquanta anni di lavoro, ne spiccano in particolare tre: lo studio della civiltà delle corti, il Medioevo, il panorama culturale dell'Europa novecentesca. Oltre ai suoi studi su Dante Alighieri, Baldassarre Castiglione, Ersamo da Rotterdam, Carlo Ossola è un punto di riferimento per lo studio di uno degli autori più internazionali del Novecento  italiano, Giuseppe Ungaretti, cui lo lega una "lunga fedeltà" di ricerche, a partire dalla monografia Giuseppe  Ungaretti,  apparsa  per Mursia  nel 1975.  

Nel 2009 ha firmato la riedizione del "Meridiano" di Tutte le poesie e curato l'edizione,  sempre  per i "Meridiani", delle Traduzioni  poetiche (con Giulia Radin, 2010). Del 2016 per Marsilio la monografia Ungaretti, poeta, compendia  il lavoro  di una vita, abbracciando  l'intero arco della creazione  letteraria di Ungaretti. Un  altro protagonista del  Novecento  cui lo  studioso torinese  ha di recente  dedicato  attenzione  è Italo Calvino, cui consacra la monografia Italo Calvino. L'invisibile e il suo dove (2016).

Carlo Ossola ha inoltre coltivato nel tempo un rapporto speciale con l'Università di Urbino Carlo Bo e con le più importanti Istituzioni culturali della città aprendo l’edizione 2017 del Festival del Giornalismo Culturale e offrendo il suo contributo per le Lezioni Urbinati organizzate dalla Fondazione Carlo e Marise Bo, con cui mantiene tuttora una proficua assiduità: per l'edizione 2003, dal 6 al 1O ottobre, ha tenuto un memorabile ciclo di lezioni magistrali sul tema Del non-finito  nelle arti.

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