"Abbiamo perso un maestro del teatro contemporaneo". Vito Minoia ricorda Lech Maria Raczak
Comunicato stampa pubblicato il giorno 20/01/2020
E' morto il 17 gennaio scorso a Poznan (PL) Lech Maria Raczak (Krzyzanowo,1946), regista, sceneggiatore, drammaturgo e profondo pedagogo teatrale. Laureato nel 1969 alla facoltà di Lettere dell' Università "Adam Mickiewicz" nel corso di Teatrologia del Prof. Ziomek con una tesi sui primi anni di attività del Teatr Laboratorium di Jerzy Grotowski. Nel 1964 aveva fondato con alcuni colleghi di Lettere il teatro studentesco "Teatr Osmego Dnia”, che dirigerà fino al 1993. Un'esperienza leggendaria, considerata in Polonia uno degli esempi più significativi di contestazione al regime autoritario filosovietico degli anni ’70 e ’80 quando la Compagnia subì inizialmente il divieto di rappresentare all' estero ed in alcune regioni della Polonia, poi il divieto di scrivere della propria attività sulla stampa, infine il divieto di rappresentare in tutta la Polonia con il successivo scioglimento d' autorità del gruppo, fatto che costrinse il Teatr Osmego Dnia a rappresentare nelle chiese e poi, nel 1986, all'esilio. Tra gli spettacoli di quel periodo, veri e propri avvenimenti per la storia del teatro polacco ed europeo, “Dobbiamo accontentarci di quello che chiamano paradiso in terra?" (1975), "Svendita per tutti" (1977), "Oh, come abbiamo vissuto dignitosamente!"(1979), "Più che solo una vita"(1981), "L' ascesa"(1982), "Assenzio"(1985), "Autodafè"(1985), "Se un giorno, in una città felice..."(1986), "Terra di nessuno"(1991).
Fra le sue regie, un posto importante occupano gli spettacoli in spazi aperti, rappresentati in tutta Europa, iniziati nel 1978 con l' azione "Poesia nella strada"; fra quelli più significativi : "Rapporto da una città assediata"(1983), "Se un giorno, in una città felice..."(1986), "La carne"(1989).
Dopo la caduta del muro di Berlino la compagnia rientra trionfalmente in Polonia. Nel 1993 però Raczak lascia l'esperienza artistica del Teatr Osmego Dnia e per tre anni, dal 1995 al 1998, dirige il Teatr Polski, Stabile della città di Poznan, avendo fondato nel 1993 il Festival di Teatro Internazionale "Malta", che dirigerà fino al 2012. Ha inoltre diretto spettacoli in diversi teatri a Gniezno, Varsavia, Danzica. Tra gli altri anche il Wrocław Contemporary Theater (si ricorda "La vita è sogno" di Pedro Calderon de la Barca, 2013), ma è stato particolarmente associato al Teatro Helena Modrzejewska a Legnica, dove sono state realizzate importanti sue interpretazioni come "Dziady" di Adam Mickiewicz (2007) o "Marat-Sade" di Peter Weiss (2008).
Negli ultimi anni, con un team di stretti collaboratori ha fondato "Orbis Tertius. Terzo teatro", ha preparato la famosa "Cospirazione di Smolensk" secondo la sua sceneggiatura (2014), "Misterium Buffo" di Dario Fo (2014) e un'altra versione di "Dziady" (2015). Dal 2003 è stato docente all'Accademia di Belle Arti (attualmente Università delle Arti) di Poznań. Ha lavorato come regista con ensemble indipendenti in Polonia (Sekta, Associazione 2006 con spettacoli per il Zamek Culture Centre e il Malta Festival) e in Italia (Basho a Modena, Arca a Catania, Aenigma a Urbino, Uqbar a Verona). In totale, ha diretto quasi 70 spettacoli dei quali per la maggior parte è stato autore. I suoi testi teatrali sono stati pubblicati in Polonia, Stati Uniti, Francia, Germania, Gran Bretagna e Italia. Nel 2012 è stata pubblicata l'edizione in tre volumi di „Pism teatralnych”. Diverse sue opere sono state registrate per la televisione. Ha ricevuto oltre 20 significativi riconoscimenti a livello europeo; la città di Poznań gli ha assegnato il City Arts Award nel 2018.
ALL'UNIVERSITA' DI URBINO per venti anni è stato Maestro di due-tre generazioni di studenti ed altri artisti, a partire dalle prime esperienze di Pedagogia teatrale nel 1988 con il Gruppo Atarassia, quando il Teatr Osmego Dnia era esule in Italia. Nel tempo si è arrivati alla progettazione di veri e propri percorsi di formazione per attori e per registi molto partecipati.
Per il Teatro Aenigma ha curato la regia dei seguenti spettacoli con interpreti di provenienza internazionale: "Rappresentazione della vita di San Giovanni Battista alla maniera di Giovanni Santi, padre di Raffaello" (1994), un lavoro ispirato al "Laudario Urbinate" e a "Salomé" di Leszek Kolakowski per il Festival estivo "Teatro di Corte Rinascimentale"; "La Pietra e il dolore" (1996) dall'omonimo scritto di Karel Schulz dedicato alla vita di Michelangelo con le scenografie di Jurek Piotrowicz; “Beckett, non io?” (1999) dedicato a Samuel Beckett in occasione del decennale della morte del Premio Nobel irlandese; “I veleni di Cagliostro” (2001), “Tilt!” (2006) liberamente ispirato a Ping Pong di Arthur Adamov (allestimento per il Sesto Congresso Mondiale del Teatro Universitario / AITU-IUTA all'Università di Urbino).
Commossi, ci stringiamo a Daria Anfelli (attrice e regista che ha condiviso con lui un'intensa vita artistica ed intellettuale), alla loro figlia Giordana, e a tutte le persone che gli sono state vicino.
Ti siamo infinitamente grati, Lechec!
(Vito Minoia / Direttore artistico del Teatro Universitario Aenigma di Urbino)
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