L’Università di Urbino in Patagonia
Comunicato stampa pubblicato il giorno 24/11/2011
E’ in partenza una nuova spedizione coordinata dall'Università di Urbino nella steppa della Patagonia argentina. Il gruppo di docenti, composto dal coordinatore Prof. Riccardo Santolini, dal Dott. Fabio Pruscini dell’Università di Urbino, dal Prof. Andrea Catorci e due suoi collaboratori dell’Università di Camerino, raggiungerà altri 5 ricercatori del Centro Ricerche Patagonico (CenPAT). Le analisi andranno avanti per due settimane e si concentreranno sulla misurazione della biodiversità in zone a diverso impatto ambientale e destinazione d’uso (pastorizia, coltivazione) per capire quali altri fattori possano incidere sulla variabilità della presenza di alcune specie di importanza conservazionistica e quali siano le incidenze economiche rispetto alle funzioni ecologiche. Il campionamento verrà poi proseguito dal gruppo locale di lavoro. Lo studio delle interazioni delle attività umane sulla biodiversità in un contesto di cambiamenti climatici è particolarmente significativo nel luogo dove si svolgeranno le ricerche: la Penisola di Valdes, un territorio che condivide con Urbino la definizione di “luogo magico” e la tutela quale Patrimonio dell’Umanità da parte dell’UNESCO. Ogni anno, da maggio a novembre, migliaia di balene trovano rifugio tra i suoi fiordi per partorire, e milioni di pinguini fanno della riserva di Punta Tombo la colonia più ampia della regione antartica, a ridosso dello stretto di Magellano.
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