Due nuovi laureati del Polo Universitario Penitenziario Regionale dell’Università di Urbino nella Casa di Reclusione di Fossombrone
Comunicato stampa pubblicato il giorno 18/02/2021
Grande emozione, nei giorni scorsi, alla Casa di Reclusione di Fossombrone per due nuove lauree di due studenti del Polo Universitario, attivato dal 2015 e che vede a oggi iscritti 20 studenti a 10 corsi di laurea differenti.
A poco più di un anno dal primo laureato, altri due studenti hanno concluso il percorso triennale, conseguendo, con 110 e lode, il titolo in Informazione Media Pubblicità.
La commissione di laurea presieduta dalla professoressa Gea Ducci e dai docenti Anna Tonelli, Lorenzo Giannini, Guido Capanna Piscé, Carlo Magnani e Franco Elisei, ha ascoltato la discussione delle due tesi dal titolo: “La marca: un sogno per dare un senso” e “Un maestro di giornalismo nel mondo del calcio: Giovanni Luigi Brera”.
La seduta di tesi ha risentito del periodo di emergenza in corso e si è svolta in modalità online nella biblioteca del carcere, alla presenza della Tutor del Polo, Dott.ssa Vittoria Terni de Gregory, dell’educatrice Dott.ssa Angela Rutigliano e del personale della Polizia Penitenziaria.
Docenti e collaboratrici del Polo hanno fatto comunque sentire il loro sostegno ai laureandi assistendo in remoto alla discussione: tra di loro la Coordinatrice del Polo, professoressa Daniela Pajardi, i docenti Rowena Coles, Paolo Stauder, Massimo Russo, e le collaboratrici che hanno lavorato in questi anni nel servizio di tutorato Silvia Lecce, Mara Cirimbilli e Viola Ceregini. Anche i familiari hanno potuto collegarsi e seguire i laureandi in questo momento così importante, che ha un così profondo significato di cambiamento e di impegno.
“Questo progetto si conferma di grande valore” ha affermato la professoressa Tonelli “che va avanti grazie ad un lavoro reciproco tra l’impegno degli studenti e la collaborazione dei docenti, delle tutor, della Direzione, dell’Area Trattamentale e della Comandante del carcere. I due laureati di oggi, tra i primi ad essersi iscritti al Polo Universitario, hanno mostrato grande forza e tenacia fino a raggiungere questo traguardo”.
Come sottolinea la professoressa Pajardi, “si tratta di un traguardo culturale ma soprattutto personale, visto che loro, come molti detenuti hanno proprio iniziato a studiare in carcere, alcuni dalle medie altri dalle superiori. Lo studio universitario è vissuto spesso come qualcosa di troppo complesso e difficile, mentre con l’impegno e il supporto, ma soprattutto con una grande motivazione a mettersi in gioco, sono riusciti a concludere il percorso e già sono orientati a proseguire con la magistrale”.
Dopo la proclamazione, i neodottori hanno voluto ringraziare chi li sostenuti in questo percorso e le loro parole sono state di sincera e commossa gratitudine per chi ha creduto in loro e li ha incontrati come persone e come studenti a prescindere dalle sbarre alle finestre dell’aula del Polo in carcere. “Conseguire una tesi in carcere è una tripla vittoria” ha dichiarato uno dei laureati “per le istituzioni coinvolte, per la cultura, per il detenuto e per il suo gruppo familiare”.
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