Il cordoglio dell’Università Carlo Bo per la morte di Adam Zagajewski, il poeta che a Urbino si sentiva a casa
Comunicato stampa pubblicato il giorno 22/03/2021
Domenica 21 marzo è stata celebrata nel mondo la Giornata mondiale della Poesia. E in occasione della ricorrenza che già aveva visto nel 2012 la morte di Tonino Guerra si è spento a Cracovia, all’età di 75 anni, il grande poeta polacco Adam Zagajewski, legato a Urbino da un particolare affetto culminato il 25 giugno del 2016 con la consegna del Sigillo di Ateneo nel Giardino d’Inverno del Palazzo Ducale da parte del Rettore Vilberto Stocchi e la lettura di sue poesie da parte del Centro Teatrale Universitario “Cesare Questa”.
In quella circostanza, di grande rilievo non solo per l’Ateneo ma per la cultura dell’intera città di Urbino, tanto che la cerimonia venne organizzata assieme alla Galleria Nazionale delle Marche, il poeta candidato al Nobel rilasciò un’intensa intervista al magazine di Ateneo #Uniamo, visibile al seguente link:
https://www.youtube.com/watch?v=URq62unv5HA
Quella di Zagajewski è stata una delle voci più autorevoli del panorama poetico mondiale: nato nel 1945 a Leopoli, città allora polacca e oggi ucraina, affermatosi nel 2001 con la poesia “Try to Praise The Mutilated Wolrd” (Prova a cantare il mondo mutilato, che riportiamo in calce)) uscita dopo l’11 settembre, Zagajewski è stato candidato al Premio Nobel per la letteratura. In Italia sono usciti il volume di prose Tradimento (2007) e il libro di poesie Dalla vita degli oggetti (2012), pubblicati da Adelphi. Il legame di Zagajewski con Urbino era nato dalla sua amicizia con La Resistenza della Poesia, associazione culturale urbinate impegnata nella pubblicazione di un’omonima rivista che ospitò degli inediti del poeta polacco.
Prova a cantare il mondo mutilato
Prova a cantare il mondo mutilato.
Ricorda le lunghe giornate di giugno
e le fragole, le gocce di vino rosé.
Le ortiche che metodiche ricoprivano
le case abbandonate da chi ne fu cacciato.
Devi cantare il mondo mutilato.
Hai guardato navi e barche eleganti;
attesi da un lungo viaggio,
o soltanto da un nulla salmastro.
Hai visto i profughi andare verso il nulla,
hai sentito i carnefici cantare allegramente.
Dovresti celebrare il mondo mutilato.
Ricorda quegli attimi, quando eravate insieme
in una stanza bianca e la tenda si mosse.
Torna col pensiero al concerto, quando la musica esplose.
D’autunno raccoglievi ghiande nel parco
e le foglie volteggiavano sulle cicatrici della terra.
Canta il mondo mutilato
e la piccola penna grigia persa dal tordo,
e la luce delicata che erra, svanisce e ritorna.