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Università di Urbino e Casa di reclusione di Fossombrone: 6 anni di collaborazione e risultati

Comunicato stampa pubblicato il giorno 17/05/2021

Il terzo anno di vita della Conferenza Nazionale Universitaria dei Poli Penitenziari (CNUPP) istituita dalla CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane) dà modo all’Università di Urbino di fare il punto sul rapporto che la lega da 6 anni alla Casa di Reclusione di Fossombrone con il Polo Universitario Penitenziario Regionale.

La realtà nazionale coinvolge 40 atenei e più di 80 istituti penitenziari. Nell’anno accademico in corso, in Italia sono 1.034 gli studenti detenuti iscritti (+ 30% in tre anni). Tra questi dati spicca il notevole incremento della componente femminile, che passa da appena 28 studentesse nel 2018-19 a 64 nel 2020-21, (+129%).

Sono impegnati oggi 196 dipartimenti universitari, che corrispondono al 37% dei dipartimenti presenti nei 32 atenei coinvolti. Le aree disciplinari più frequentate dagli studenti in regime di detenzione sono quella politico-sociale (25,4%) seguita dall’area artistico-letteraria (18,6%), area giuridica (15,1%), area agronomico-ambientale (13,7%), area psico-pedagogica (7,4%), area storico-filosofica (7,3%), area economica (6,5%) e altre aree (6%).

"L’Università di Urbino è impegnata presso la Casa di Reclusione di Fossombrone, istituto che ospita attualmente solo detenuti in alta sicurezza, e segue un numero medio di 20 detenuti studenti iscritti a 9 differenti corsi di laurea" afferma la professoressa Daniela Pajardi che coordina il Polo istituito nel 2015 con un accordo tra Università di Urbino e PRAP della Regione Marche e aggiornato nel 2017 con il Garante per i diritti dei detenuti e il PRAP Emilia Romagna e Marche. "Questo Polo si caratterizza per un’intensa attività di tutorato, co-finanziato dal Garante, gestito da tutor e altri collaboratori" prosegue Pajardi "che prevede supporto allo studio, preparazione e monitoraggio esami, adempimenti amministrativi, recupero materiale, contatto con i docenti, affiancamento alle lezioni, alle attività di incontro con gli studenti esterni. Inoltre è stato attivato uno specifico progetto per l’insegnamento della lingua inglese, co-finanziato dall’ATS-7 di Fossombrone. In questi anni sono circa 80 docenti hanno svolto delle attività didattiche in carcere e sono stati effettuati 230 esami e 3 detenuti si sono laureati alla triennale e uno discuterà a luglio la tesi alla magistrale. Sono stati organizzati incontri e laboratori che permettono un contatto tra gli studenti “dentro” e i detenuti “fuori” che, con eccezione ovviamente dell’attuale fase pandemica, coinvolgono ogni anno circa 180 studenti".

Obiettivi della CNUPP nel prossimo futuro sono quelli di migliorare la qualità della formazione delle persone detenute attraverso modelli didattici innovativi (è in corso una prima sperimentazione per adottare strumenti per la didattica a distanza anche oltre la pandemia), di migliorare le performances degli studenti (diminuzione degli abbandoni, incremento degli esami sostenuti e dei laureati), di lavorare al raccordo tra istruzione secondaria superiore all’interno degli Istituti e Università migliorando la formazione del personale dell’Amministrazione Penitenziaria e sviluppare attività di ricerca sulle problematiche carcerarie.

Contatti: daniela.pajardi@uniurb.it

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