Al Festival di Venezia assegnato il Green Drop Award: “Il Buco” di Frammartino premiato come film “geologico”
Comunicato stampa pubblicato il giorno 10/09/2021
“Per il rigore con cui descrive la grandiosa bellezza della natura, conducendo la rappresentazione su un piano quasi mistico, che riesce a coniugare il viaggio nelle viscere della Terra al percorso della vita; e per la capacità di rendere poeticamente il senso del tempo, conferendo significato allegorico all’esplorazione di un abisso nel Sud italiano e l’edificazione, nel Nord, del grattacielo simbolo di una nuova era… il Green Drop Award 2021 va al film "Il Buco" di Michelangelo Frammartino.
Questa la motivazione della giuria del Green Drop Award che questa mattina al Festival di Venezia ha assegnato il Premio dalle mani dei padrini dell’evento, Lino Banfi e Ron Moss.
La terra che si trova all’interno della Goccia di vetro di Murano – soffiata dal maestro Simone Cenedese – proviene da due vecchie cave inattive ubicate nei pressi della città scozzese di Glasgow e “ci racconta di un significativo riscaldamento climatico avvenuto nell’Era Paleozoica (539-252 milioni di anni fa), tra il Periodo Carbonifero e quello Permiano, quando questa area del Pianeta si trovava ancora a latitudini tropicali”, spiega il professor Rodolfo Coccioni, paleontologo e geologo, professore Onorario dell’Università di Urbino Carlo Bo, che ha curato la raccolta del terreno con Martin Lee, docente di Geologia planetaria e direttore della “School of Geographical & Earth Sciences” dell’Università di Glasgow.
Il Buco racconta dell’impresa di un gruppo di speleologi che nel 1961 si calarono alla scoperta in quella che, all’epoca, si rivelava essere una delle grotte più profonde del mondo, l’Abisso del Bifurto, profondo 683 metri alle pendici del massiccio del Pollino calabrese.
Conosciuto anche come Fossa del Lupo, l'Abisso è un inghiottitoio che si lancia verso il centro della terra per 683 metri di profondità. Si trova in un territorio molto ricco di grotte di origine carsica, quello di Cerchiara di Calabria, sul versante sud est del Parco nazionale del Pollino. Ci troviamo quasi al confine tra Calabria e Basilicata, in una zona dove queste grotte naturali hanno nei secoli offerto riparo ai primi abitanti del luogo, ai monaci basiliani, e più di recente a briganti e pastori. Tra le grotte più profonde del mondo l’Abisso del Bifurto occupa il 40° posto. Gli speleologi la classificano come una delle cavità più difficili dell’intero Sud Italia.