27 e 28 maggio il convegno "Storia della Cosmologia. Visioni dell'Universo da Galileo ai giorni nostri"
Comunicato stampa pubblicato il giorno 23/05/2022
Lo studio del cosmo incarna indubitabilmente uno dei più antichi e impellenti desideri del genere umano: conoscere la realtà circostante ben oltre gli spazi angusti del suo abitare quotidiano. Ma è probabile che, fin da quando i nostri primi antenati alzarono consapevolmente gli occhi al cielo, l’interrogativo su cosa risiedesse oltre i confini di quello sguardo limitato si sia naturalmente accompagnato anche al desiderio di capire se stessi e il senso del proprio esserci.
Da quelle epoche remote, tanta strada si è fatta nella profondità della nostra comprensione dell’universo, ampliata sempre più da una ricchezza tecnologica e una sottigliezza teorica inimmaginabili anche solo fino a pochi decenni fa. Eppure, sebbene la nostra immagine fisica del cosmo sia qualitativamente cresciuta a dismisura rispetto alle rudimentali osservazioni dei primi astronomi, tante domande sui misteri dell’universo pretendono ancora di essere soddisfatte. Per dirne alcune: È infinito? È unico? Si è originato veramente da un big bang? È un “tutto” definibile, e se sì, qual è la sua struttura globale?
Tali affascinanti quesiti, moderni ma di antiche propaggini, possono assumere una veste significativamente originale se indagati anche con il filtro sedimentato, ma mai definitivamente, della storia. Ed è anche questo il senso del convegno Storia della cosmologia. Visioni dell’universo da Galileo ai giorni nostri organizzato dal Dipartimento di Scienze Pure e Applicate dell’Università di Urbino. Studiosi italiani di spicco internazionale converranno a Urbino il 27 e 28 maggio, nella sede di Palazzo Albani, proprio per soffermarsi sia su alcuni momenti importanti che, dalla nascita della scienza moderna, hanno contribuito ad edificare la cosmologia come approccio scientifico al cosmo, sia su alcune immagini dell’universo che essa ci ha nel tempo restituito, ma anche per riflettere sulle nuove straordinarie prospettive che ci attendono, in specie la nuova cosmologia delle onde gravitazionali. E tutto questo nella consapevolezza che guardare al passato non è solo doveroso esercizio di ricostruzione di un mondo che non esiste più ma che è fondamentale conoscere in quanto molteplice ragione del presente, ma anche necessità euristica per fondare ancor più solidamente le ricerche future, che possono trovare spunti e stimoli in quegli approcci ancora fecondi che giganti del pensiero quali Galileo, Kant, Reichenbach, Hoyle, Koestler, Einstein – tutti protagonisti di questo convegno per bocca degli studiosi che vi parteciperanno – hanno donato all’umanità per soddisfare questa sua inesauribile tensione, esplicativa e a un tempo estatica, verso le meraviglie del cosmo e in fondo del proprio stesso esistere.
Giovanni Macchia
Il convegno si terrà in modalità mista.
In presenza (nel rispetto delle vigenti normative anti-covid) presso Palazzo Albani, Via Timoteo Viti n. 10, Aula D1
Online su Zoom al seguente link (valido per entrambe le giornate):
https://uniurb-it.zoom.us/j/84095109420?pwd=VksyY0RXRUFFTXR4YWtIeVNLUlZ5UT09
PROGRAMMA
VENERDÌ 27 MAGGIO
14.30-14.45 Apertura dei lavori e saluti: Vieri Fusi (Prorettore Vicario dell’Università di Urbino), Elena Canadelli (Università di Padova/Presidente della Società Italiana di Storia della Scienza)
14.45-15.45 Franco Giudice (Università di Bergamo): Galileo e la cosmologia copernicana
15.45-16.45 Michele Camerota (Università di Cagliari/Accademia Nazionale dei Lincei): Arthur Koestler storico dell’astronomia. Rileggendo The Sleepwalkers
16.45-17.00 Pausa caffè
17.00-18.00 Enrico Giannetto (Università di Bergamo): Fred Hoyle e la legge di creazione dell’universo
18.00-19.00 Giovanni Macchia (Università di Urbino): Un dibattito sull’espansione dell’universo all’alba della moderna cosmologia
20.00 Cena
SABATO 28 MAGGIO
9.00-10.00 Silvia De Bianchi (Università di Milano): Ipotiposi e cosmologia nella Critica del Giudizio: sui molti modi di pensare l’universo
10.00-11.00 Adele La Rana (Università di Verona): Le onde gravitazionali come messaggeri cosmologici: storia di una ricerca alle origini
11.00-11.30 Pausa caffè
11.30-12.30 Enrico Cinti (Università di Urbino, Università di Ginevra), Alberto Corti (Università di Urbino/Università di Ginevra), Vincenzo Fano (Università di Urbino), Marco Sanchioni (Università di Urbino): L’argomento dimenticato di Reichenbach, o dell’importanza dell’universo su larga scala per la filosofia
13.15 Pranzo
Per maggiori informazioni contattare Giovanni Macchia: giovanni.macchia@uniurb.it
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