Venerdì 22 marzo inaugurazione mostra "Il restauro per una didattica dell’arte"
Comunicato stampa pubblicato il giorno 20/03/2013
Presentata la mostra dal titolo Il restauro per una didattica dell’arte, in svolgimento dal 22 marzo al 30 giugno 2013 nell’Oratorio della Grotta della Cattedrale. Il progetto espositivo nasce dalla collaborazione fra l’Arcidiocesi di Urbino, Urbania e Sant’Angelo in Vado, l’Università degli Studi di Urbino (Corso di Conservazione e Restauro), la Soprintendenza per i Beni Storici Artistici e Etnoantropologici delle Marche (Urbino), il Comune di Urbino e il Comune di Sant’Angelo in Vado. Tutte le opere in mostra (dipinti su tela e manufatti lignei) sono state restaurate dagli studenti, supervisionati dal docenti, che frequentano i laboratori della Scuola di Conservazione e Restauro dell’Ateneo di Urbino. La mostra sarà inaugurata il 22 marzo alle ore 17.00. L’esperienza culturale e didattica intrapresa si pone l’obiettivo di promuovere il restauro di opere che non sarebbero oggetto di intervento in tempi brevi, con il rischio del peggioramento delle condizioni conservative o addirittura della perdita dei manufatti. Tutti gli Enti concorrono alla gestione del patrimonio storico e artistico superando i particolarismi e gli interessi d’ufficio, per abbracciare una politica di collaborazione, che intende, quale fino ultimo, la conoscenza. Le opere d’arte non possono essere considerate come manufatti inerti, ma sono portatrici di significati propri del contesto di provenienza, nel quale, secondo le moderne concezioni museografiche, dovrebbero continuare ad essere conservate e fruibili, qualora ne sussistano le condizioni. In questo tempo, si assiste con sempre maggiore urgenza alla domanda di cultura a cui le Istituzioni sono chiamate a far fronte, attraverso le loro peculiari funzioni, stabilendo un efficace dialogo fra le parti. Il Comune di Urbino propone iniziative che possano rispondere a questa esigenza, coordinando e costruendo un evento intorno al progetto di tutela e recupero delle opere d’arte, intessendo le trame di una nuova conoscenza del territorio. Questa mostra vede protagoniste proprio opere d'arte salvate in questa operazione di recupero, che presentano di nuovo, ad avventori, turisti e visitatori, il Bello ritrovato. L'idea creativa e i valori della forma tornano a essere leggibili e raccontano iconografia, stile e devozione dei secoli passati in dipinti, sculture, apparati decorativi e liturgici, portoni monumentali eseguiti fra XVI e XVIII secolo nel territorio dell'ex Ducato roveresco, tasselli preziosi di un mosaico ancora da studiare e ricostruire.
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