I risultati del progetto europeo “Governance dei percorsi educativi in Europa” (GOETE)
Comunicato stampa pubblicato il giorno 26/06/2013
I risultati del progetto europeo “Governance dei percorsi educativi in Europa” (GOETE) Si è da poco concluso il progetto europeo GOETE, che è stato finanziato fra il 2010 e il 2013 dalla Commissione Europea con 2,7 milioni di Euro. Il progetto si è chiesto come cambiano i percorsi educativi dei bambini e dei ragazzi in Europa e come sono prese le decisioni che definiscono tali percorsi. I ricercatori del Dipartimento di Scienze dell'Educazione “G.M. Bertin” dell'Università di Bologna e del Dipartimento di Economia, Società, Politica dell'Università di Urbino Carlo Bo, insieme a colleghi da Germania, Finlandia, Francia, Gran Bretagna, Olanda, Polonia e Slovenia, hanno coinvolto ca. 12.000 studenti, genitori, insegnanti ed esperti tramite questionari e interviste. L'attenzione era concentrata sui percorsi educativi dei bambini e dei ragazzi (fra i 10 e i 16 anni), nel passaggio verso la scuola secondaria di primo e di secondo grado. Le risultanze principali del progetto evidenziano che:
- Le scelte educative sono il risultato di discussioni complesse: non sono decisioni isolate di studenti e genitori; non sono determinate dalle istituzioni educative.
- Spesso la preoccupazione principale degli studenti è quella di postporre il più possibile decisioni che sembrano irreversibili: c'è un rifiuto verso scelte educative precoci, “pragmatiche” e basate sugli sbocchi occupazionali.
- Gli studenti considerano l'aiuto di genitori e amici più importante di quello di insegnanti, servizi di orientamento e altri professionisti del sociale e dell'educazione; inoltre, spesso i genitori non si sentono rispettati dal sistema scolastico.
- La formazione dei futuri docenti non fornisce loro conoscenze e competenze adeguate sui cambiamenti delle società contemporanee e sulle conseguenze che questo avrà sul loro lavoro. Mentre la diversità è un'esperienza quotidiana nelle scuole, la formazione dei docenti spesso non la considera. Questo rende difficile per i docenti consigliare e aiutare gli studenti nelle scelte che riguardano i loro percorsi formativi.
- Le politiche educative nazionali in Europa perdono influenza. La regolazione dei sistemi di istruzione avviene sempre più spesso con complesse interazioni fra soggetti e istituzioni vari per profilo istituzionale (pubblico, privato sociale e di mercato) e collocazione geografica (locale, regionale, sovranazionale). Riforme gestite in modo burocratico, gerarchico e centralizzato tendono dunque ad avere effetti imprevisti.
- La flessibilizzazione dell'accesso e del sostegno alle scelte individuali, insieme ad investimenti adeguati in istruzione, sono le precondizioni necessarie per il successo e per l'inclusività dei sistemi educativi europei.
- la famiglia ha un ruolo più importante, sia in positivo (sostegno nei processi decisionali sulle scelte educative), sia in negativo (“costrizione” familiare delle scelte che incidono sulla soddisfazione dei figli; elevato stress per i genitori)
- la crisi economica, che rende difficile disegnare prospettive future per i figli, e le molte e parziali riforme della scuola degli ultimi anni, che hanno reso difficile capire i percorsi formativi, sono elementi che preoccupano le famiglie e complicano le scelte.
- le istituzioni educative presentano un'alta variabilità nel loro funzionamento: ci sono sperimentazioni all'avanguardia, ma anche pratiche quotidiane poco efficaci e innovative. In generale gli standard garantiti a livello nazionale sono bassi (per es., a differenza di altri Paesi, sono quasi assenti figure professionali assunte in pianta stabile come psicologi, infermieri scolastici, educatori, animatori, orientatori, pedagogisti...) e l'autonomia scolastica e il decentramento non sono strumenti efficaci per compensare, a causa di risorse e competenze inadeguate.
- Avere equipe multiprofessionali limitate mette sotto pressione le scuole, che devono reperire esperti o sul mercato o tramite le reti interistituzionali, ma: