“Lucio Saffaro e le geometrie dell’esistenza” - Mostra d’arte e giornata di studi il 21 ottobre
Comunicato stampa pubblicato il giorno 20/10/2014
Il 21 ottobre (ore 17) nella Bottega Giovanni Santi, nella Casa Natale di Raffaello, si inaugura la mostra “Lucio Saffaro e le geometrie dell’esistenza” che rimarrà aperta fino all’8 dicembre.
Sempre domani, contemporaneamente all’apertura della mostra, all'Università di Urbino, nell'Aula Clemente XI di Palazzo Albani in via Timoteo Viti, con inizio alle ore 10.30, si svolge una giornata di studi sull’opera di Lucio Saffaro dal titolo “Dalla prospettiva alla teoria dell’infinito: l’estetica di Lucio Saffaro tra arte e matematica”.
La mostra, promossa dalla Fondazione Lucio Saffaro di Bologna, organizzata dal Centro Studi "Urbino e la Prospettiva” in collaborazione con l’Accademia di Raffaello di Urbino, vuole attirare l’attenzione sull’opera di questo artista e matematico, triestino di nascita e bolognese di adozione: Lucio Saffaro (1929-1998) laurea in Fisica presso l’Università di Bologna con una tesi sui poliedri, che saranno tra gli oggetti più presenti nella sua opera e nella sua ricerca. La vastità e profondità degli interessi artistici e scientifici di Saffaro lo caratterizza come un personaggio rinascimentale calato nel Novecento. Le sue tante opere ispirate alla geometria dei poliedri, in particolare la sua predilezione per gli icosaedri, lo pongono in una stretta relazione con Urbino, al cui ingresso si trova un enorme icosaedro, situato al centro della rotatoria che precede l’ingresso nella città, ispirato ai disegni di Leonardo da Vinci che illustrano la Divina Proportione di Luca Pacioli, grande matematico e assiduo frequentatore della corte urbinate. Come è noto Urbino nel Quattro-Cinquecento è stato il centro dell’ “Umanesimo matematico”, una straordinaria ‘avventura’ culturale di ricerca e di recupero dei testi della scienza antica che ha gettato le basi della moderna scienza matematico-sperimentale. L’impronta rinascimentale che si riconosce della compenetrazione di saperi presente nell’opera di Lucio Saffaro lo fanno idealmente apparire in sintonia, e persino in dialogo, con gli autori urbinati. Il fatto che le sue opere vengano esposte nella casa di Raffaello dà ulteriore, e inedito, risalto al discorso artistico di Lucio Saffaro.
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