A Francesca Bottacin il premio “Il Paese delle Donne” per il volume sulla pittrice Matilde F. Piacentini
Comunicato stampa pubblicato il giorno 21/11/2023
Si svolgerà sabato 2 dicembre alle ore 16, nella sede dell’UDI a Roma in Via della Penitenza, 37, la cerimonia di premiazione del XXIV Premio di scrittura femminile bandito dall’Associazione culturale “Il Paese delle donne”.
Ad aggiudicarsi il primo posto nella sezione “Arti visive” è stata la professoressa Francesca Bottacin, docente di Storia dell’arte dell’Università di Urbino, con il volume “Matilde Festa Piacentini, opere da una collezione privata. Studi e diagnostica” da lei curato per i tipi di Gangemi e pubblicato nel 2022 quale primo numero della Collana «Didattica e Ricerca – Quaderni della Scuola di Conservazione e Restauro». La vicenda umana e professionale della pittrice Matilde Festa Piacentini (Roma 1890-1957) fornisce un importante spunto di riflessione sulla condizione della donna artista nel secolo scorso. L’occasione è nata nel 2014, con l’arrivo al laboratorio della Scuola di Conservazione e Restauro dell’Università di Urbino Carlo Bo di un nucleo di 15 sue opere autografe, provenienti da una collezione privata. I dipinti sono stati oggetto di restauro, accompagnato e supportato da tecniche di rilievo e diagnostica per i Beni culturali. A ciò si è affiancata la sperimentazione di un sistema digitale di documentazione delle opere, per la loro conservazione.
Parallelamente la ricerca storico artistica ha portato a scoprire un’artista di grande fascino e talento, vivace interprete della prima metà del Novecento, ingiustamente dimenticata dalla storia sia per ragioni politiche che, e forse principalmente, per misoginia.
Il volume dà conto della biografia e dell’opera di Matilde Festa Piacentini, qui ricostruite per la prima volta da Francesca Bottacin con l’ausilio di un ricco corredo documentario e iconografico. Segue, a cura di Gaia Biondini, il catalogo dei dipinti di collezione privata, in gran parte inediti. Un significativo approfondimento viene poi dagli studi diagnostici effettuati da Paolo A.M. Triolo e dal saggio di Laura Baratin sulla documentazione digitale.
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