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Convegno

Guidobaldo del Monte nella storia della scienza

Abstract dell'evento

La figura di Guidobaldo

Il Rinascimento è un periodo di grandi cambiamenti nella vita culturale, politica, sociale ed economica dell'Europa. Gli abitanti dei singoli paesi europei erano ben consci di questi rivolgimenti di carattere epocale e ne avevano individuato anche le cause generali. I cambiamenti venivano ricondotti alle nuove scoperte geografiche che avevano ampliato il conoscibile, all’invenzione della stampa che aveva enormemente aumentato la diffusione del conosciuto, alla scoperta della polvere da sparo che aveva incrementato le tecniche metallurgiche e minerarie, e, più in generale, le attività produttive. E soprattutto nella rinnovata conoscenza del mondo classico dovuta al fatto che dopo la caduta di Costantinopoli (1453) erano affluiti nei vari paesi europei, e soprattutto in Italia, persone esperte in lingua greca e un numero elevato di nuovi manoscritti greci e latini che avevano ampliato a dismisura nel giro di qualche decennio, la conoscenza del modo antico. Tali nuove conoscenze erano diventate così ampie e diffuse da suscitare ammirazione per l'eccellenza delle opere letterarie scoperte o riscoperte, per le imponenti costruzioni rimaste, per l’eco di imprese mirabili. Conseguentemente, nacque il desiderio di emulare ciò che gli antichi avevano fatto. Questa volontà di confrontarsi con gli antichi portò, come è noto, nella letteratura, nelle arti e in ogni branca del sapere, a risultati nuovi e di rilevanza pari e a volte anche superiore a quella antica. Nel campo delle scienze si ebbero esiti, forse meno importanti che in altri settori, ma comunque significativi. In questo comparto un ruolo notevole fu svolto da coloro che si impegnarono nel mettere a disposizione degli altri studiosi, i testi scientifici antichi interpretati in forma corretta e precisa, vicina, se non identica, a quella originale. Il ducato di Urbino fu il principale centro di elaborazione di testi antichi per quanto riguarda il settore delle discipline matematiche per la presenza di personalità rilevanti, come quella di Federico Commandino, esperto nella lingua greca, che pubblicò quasi tutti i testi matematici greci (rimase memorabile la sua edizione latina di Pappo), di Bernardino Baldi esponente di spicco della polimazia rinascimentale, poeta, storico, matematico, architetto, autore del migliore commento rinascimentale delle Questioni Meccaniche pseudo aristoteliche e infine di Guidobaldo Del Monte, il più autorevole ed il più geniale cultore della scienza greca, emulo di Archimede, autore di un trattato di meccanica condotto su parametri archimedei che, per certi aspetti, si può considerare a tutti gli effetti, un'opera di matematica greca, Guidobaldo Del Monte nacque a Pesaro l'11 gennaio 1545 da Ranieri Del Monte, funzionario del duca Guidobaldo II Della Rovere. Studiò filosofia e matematica a Padova e poi matematica con Commandino. Rimase per molto tempo alla corte ducale svolgendo vari incarichi per conto sia del duca Guidobaldo II sia di suo figlio Francesco Maria II. Alla morte del padre Ranieri ereditò il titolo di conte di Montebaroccio (1587). Pubblicò il Mechanicorum Liber (1577) tradotto in italiano da Filippo Pigafetta (1581) e inoltre un libro sui planisferi (1579), una parafrasi degli Equiponderanti di Archimede (1588), un trattato sulla prospettiva (1600). Furono pubblicati postumi un trattato sui problemi astronomici (1609) e sulla coclea (1615). Nel 1589 Guidobaldo aveva conosciuto il giovane Galileo che gli aveva mandato i suoi primi lavori per avere un suo giudizio su di essi. Galileo si considerava discepolo di Guidobaldo, che aveva apprezzato i suoi primi lavori di meccanica; si adoperò, insieme con il fratello cardinale Francesco Maria, per fargli avere la cattedra di matematica a Pisa e poi a Padova. Guidobaldo aveva interesse non solo per gli aspetti teorici della scienza, ma anche per i risvolti pratico-operativi, tanto è vero che operò a vari livelli, per far sì che gli operatori del settore (meccanici, architetti ecc.) acquisissero una buona conoscenza teorica. La traduzione italiana del suo trattato di meccanica aveva prevalentemente questo intento. Guidobaldo fu un matematico molto apprezzato in vita (per Galileo fu un grandissimo matematico dei suoi tempi). Il suo trattato di meccanica rimase per tutto il secolo seguente il manuale di riferimento della disciplina. In seguito, la sua opera fu dimenticata oppure ricordata come esempio di pedissequa imitazione degli antichi. Solo nel secolo scorso e particolarmente a partire dagli ultimi decenni si è rivalutata la sua figura. Testimoni diretti di questa rivalutazione sono la pubblicazione di importanti testi inediti (Meditatiunculae, 2001), dell'epistolario (2021) e anche questo convegno. Forse il contributo più importante dato da Guidobaldo allo sviluppo della scienza fu quello di essere stato uno dei più convinti assertori del confronto-emulazione con gli antichi per mantenere saldo nella ricerca il valore del rigore che i Greci avevano scoperto. In effetti tale valore è rimasto strutturale nella nostra concezione della scienza almeno come ideale anche nei momenti di apparente abbandono e di ritorno ad una visione attenta solo ai risultati concreti e non razionalmente fondati. Questo aspetto è uno dei motivi ispiratori della moderna nozione di progresso scientifico.

Programma

Chair: Elisa Giusti
9:00-10:00 Saluti istituzionali e apertura dei lavori
Luca Baroni (Direttore rete museale Marche Nord)
Emanuele Petrucci (Sindaco del Comune Mombaroccio)
Fabio Musso (Prorettore alle attività di Terza Missione dell’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo)
Brunella Paolini (Direttrice degli Ente Olivieri – Biblioteca e Musei Oliveriani)
Vincenzo Fano (Presidente della Società Italiana di Logica e Filosofia della Scienza)
Laerte Sorini (Direttore del Centro Urbino e la Prospettiva)
Gino Tarozzi (Presidente della Nuova Fondazione Rossana e Carlo Pedretti)

Chair: Sara Taglialagamba
10:00-10:35 Gianni Micheli, Guidobaldo del Monte e il culto degli antichi
10:35-11:10 Barbara Rucci, Guidobaldo del Monte, il contesto storico
Pausa caffé
11:30-12:05 Oreste Trabucco, Guidobaldo del Monte e la cultura filosofica urbinate
12:05-12:40 Antonio Becchi, Sentieri che si biforcano: le Meccaniche di Guidobaldo del Monte e Bernardino Baldi
12:40-13:15 Argante Ciocci, L’edizione latina della Collectio di Pappo e la meccanica di Guidobaldo del Monte

Chair: Gian-Italo Bischi
15:00-15:35 Davide Pietrini, Lavori virtuali e principio compensativo nel Mechanicorum Liber di Guidobaldo del Monte
15:35-16:10 Stefano Marconi, Tra Federico Commandino e Guidobaldo del Monte: per la prospettiva come scienza della rappresentazione
16:10-16:45 Elio Nenci, La natura meravigliosa della ‘cochlea’ archimedea
Pausa caffé
17:05-17:40 Pier Gabriele Molari, La mechanica di Guido Ubaldo e le difficoltà di imbrigliare un fenomeno fisico con un modello
17:40-18:15 Riccardo Bellé, Guidobaldo, Galileo e i centri di gravità dei solidi
18:15-18:50 Enrico Gamba, Divagazioni meccaniche di Guidobaldo del Monte
18:50-19:00 Conclusioni

19:00 visita al Palazzo del Monte a cura di Giorgio Donini e presentazione del progetto della mostra Le macchine di Guidobaldo a cura di Andrea Bernardoni, Enrico Micheli, Gianni Micheli e Alexander Neuwahl.


Dettagli sull'evento

Data e luogo

  Inizio: 20/07/2024 alle ore 09:00 Fine: 20/07/2024 alle ore 20:00
 Mombaroccio (PU) presso il Teatro Comunale

Organizzato e promosso da:


Modalità di partecipazione

Altre informazioni utili

Ingresso libero. Per informazioni: davide.pietrini@uniurb.it


Link e risorse utili

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