STORIA DELLA FILOSOFIA ANTICA
A.A. | CFU |
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2012/2013 | 6 |
Docente | Ricevimento studentesse e studenti | |
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Graziano Biondi | prima e dopo l’orario di lezione |
Assegnato al Corso di Studio
Giorno | Orario | Aula |
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Obiettivi Formativi
- Esposizione e critica dei termini specifici: Chronos, Aion, Diastema
- Esame del tempo nelle diverse tesi: movimento, sfera, numero e immagine; loro confronto con la proposta di Plotino
- Riflessione sui modi del discorso temporale: nûn, potè, árti, ède, pálai, exaìphnes
- Contestualizzazione del neoplatonismo nell’ambito della filosofia ellenica
- Analisi dei testi di Aristotele e Plotino
- Rinvio critico a distanza temporale con teoreti e critici moderni e contemporanei
Programma
A chi almanaccava sul tempo sostenendo che è la cosa pià antica di tutte, poiché tutto ciò che è accaduto, accadde nel tempo che dunque era sorto da prima, il filosofo Talete obiettava che non può dirsi solamente antico ciò che per buona parte deve ancora venire, poiché il tempo comprende anche il futuro ed è, piuttosto, metafora della cosa più saggia, poiché ha già trovato molte cose e altre potrà ancora trovarne. L’immagine del tempo come passato da ricordare, effigiata nel vecchio canuto, si rivela inesatta. Anche Eraclito preferiva accostarlo a un fanciullo che gioca. Non solo il divenire e il passare, ma anche l’avvenire e il rimanere esprimono l’esperienza del tempo.
Al di là di una simbologia enigmatica, ma meno analitica che speciosa, Plotino produsse una riflessione sul tempo esemplare: riepilogò e discusse tutte le tesi precedenti, in particolare quella di Aristotele, e, in base ad un ripensamento e ad una ripresa del concetto platonico di «immagine dell’eterno, secondo il numero», propose un tempo qualificato non solo astronomicamente, ma anche psicologicamente. Se è vero che il nesso fra l’anima e il tempo fu definito grazie al concetto di «anima del mondo», valido sia nella psicologia che nella cosmologia, è anche vero che il tempo venne a significare la vita stessa. Si delineò in tal modo la possibilità di un’applicazione all’uomo e al problema della sua autenticità, poiché essere felici significa ritrovarsi nel proprio tempo e determinare questo tempo secondo un ideale e un proposito concernenti il futuro. Il futuro, che se inteso in senso solo astronomico non ripropone altro che il ritorno del passato in un periodo uguale a se stesso (semper eadem, lamentava Seneca), è propriamente un tempo da fare, se riguarda la vita e non può dirsi noto prima di farlo.
Il corso si propone di analizzare il pensiero di Plotino sul tempo e di sondare la sua critica alle tesi precedenti, in particolare a quella di Aristotele.
Modalità Didattiche, Obblighi, Testi di Studio e Modalità di Accertamento
- Modalità didattiche
Lezioni frontali e seminari
- Testi di studio
Testi di base
Plotino, Enneade, III 7.
Aristotele, Fisica, IV 10-14, 217 b 30 - 224 a 17.
Plotino, L’eternità e il tempo, a cura di F.Ferrari, Milano 1991
Aristotele, Fisica - Libro IV, Introduzione, traduzione e commento di Laura M. Castelli, Roma 2012
Studi critici
M. Isnardi Parente, Introduzione a Plotino, Roma-Bari 1984.
W. Beierwaltes, Eternità e tempo. Plotino, Enneade, III 7, Milano 1995.
R. Chiaradonna, Eternità e tempo in Plotino, Milano 199? (cfr. www.chaosekosmos.it).
A. Trotta, Il problema del tempo in Plotino, Milano 1997.
M. Heidegger, Interpretazione del concetto aristotelico di tempo, in Id., I problemi fondamentali della fenomenologia, Genova 1988, pp.224-244.
P. Ricouer, Tempo dell’anima e tempo del mondo, in Id., Il tempo raccontato. Tempo e racconto, vol.III, pp.17-35.
M.Cacciari, Chronos e Aión, in Id., Dell’Inizio, Milano 1990, pp.235-303.
G.Biondi, Il ritorno al tempo di Aristotele, in Id., La ricerca di Heidegger sulla temporalità, Milano 1998, pp.528-549.
- Modalità di
accertamento Esame orale.
Per i frequentanti l’esame verterà sui due testi di base, più altri due testi a scelta fra quelli sopra indicati, da concordare con il docente.
Per i non frequentanti comprenderà un testo in più, da concordare con il docente.
Si possono proporre anche programmi alternativi, previo accordo con il docente.
In ogni caso, è necessario concordare il programma d’esame in un colloquio preventivo con il docente.
- Disabilità e DSA
Le studentesse e gli studenti che hanno registrato la certificazione di disabilità o la certificazione di DSA presso l'Ufficio Inclusione e diritto allo studio, possono chiedere di utilizzare le mappe concettuali (per parole chiave) durante la prova di esame.
A tal fine, è necessario inviare le mappe, due settimane prima dell’appello di esame, alla o al docente del corso, che ne verificherà la coerenza con le indicazioni delle linee guida di ateneo e potrà chiederne la modifica.
Informazioni aggiuntive per studentesse e studenti non Frequentanti
- Modalità didattiche
« torna indietro | Ultimo aggiornamento: 19/10/2012 |