LETTERATURA ITALIANA
A.A. | CFU |
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2012/2013 | 6 |
Docente | Ricevimento studentesse e studenti | |
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Tiziana Mattioli |
Assegnato al Corso di Studio
Giorno | Orario | Aula |
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Obiettivi Formativi
Il corso intende approfondire, attraverso la lettura e l'analisi dei monologhi e racconti di Nino Pedretti, i meccanismi, le strutture, i fattori linguistico-espressivi che presiedono ad una scrittura narrativa di vocazione epica e corale ma contemporaneamente orientata ad una lettura delle ragioni profonde (una sorta di ‘grammatica' dell'essere) che determinano l'individuo e la sua solitudine nella spaesata realtà del presente. La scelta pedrettiana della medietas, nelle strutture, nelle forme, nel linguaggio, e la fondamentale vocazione ad una sorta di teatralità straniata, a nuovi modi del fiabesco nonché ad una drammaturgia per l'infanzia e l'adolescenza, saranno anche occasione per riflettere su una scrittura sentita e voluta come accessibile e disponibile ad un pubblico non solo non determinato in quanto all'età, ma anche non determinato per appartenenza sociale. In sostanza, si tratterà di mettere a nudo questi ‘universali' della scrittura narrativa di Pedretti, per raccoglierli ed eventualmente applicarli come esempi di metodo.
Programma
La recentissima edizione dei Monologhi e racconti inediti di Nino Pedretti, e il ritrovamento di nuovi inediti approntati a stampa per l'occasione di questo corso, nonché, analogamente, la ristampa delle pièces realizzate dall'autore per ragazzi dai quattro ai dodici anni (il suo Teatro minimo), hanno sollecitato e sostenuto l'idea (anche per il valore e la grandezza di questa esperienza di scrittura) di un corso strettamente tenuto nell'attualità della ricerca letteraria e nell'attualità di una scrittura, e di una condizione etica ed esistenziale che si è spenta in un passato recente, quanto è recente la morte dell'autore (1981). Più noto e amato come poeta in dialetto e in lingua, Nino Pedretti ha compiuto tuttavia, in una sorta di transcodificazione della scrittura, una vasta esperienza narrativa, resa a stampa solo dopo la sua morte, che rivela caratteri insieme ricorrenti e distinti rispetto alla scrittura in versi, e si pone a confronto e in dialogo con grandi autori: da Gor'kji a Čechov, da Dostoevskij a Kafka, sino ai nostri Tozzi, Landolfi, Baldini (in quest'ultimo caso in un rapporto di dare e avere difficile da definire). Su queste linee portanti si innesta poi, è stato detto, un'etica di tipo agostiniano e pascaliano e una fondamentale tendenza al fiabesco, all'epica del quotidiano, alla teatralità, ad una mimesi di stampo aristotelico, sulla scorta, sempre, di un pensiero della scrittura come possibilità di dar voce a chi voce non ha: gli umiliati, in ambito sociale, proletari o medio borghesi che siano, le loro vite sconosciute e consumate nei gesti, il loro svanire nella memoria di chi resta, nella vorace gola del tempo (vero protagonista della scrittura pedrettiana) che tutto ingoia. Il corso intende dunque attraversare tutto questo e dar conto, attraverso l'esegesi dei testi, della dolorosa affermazione di Pedretti: "Il racconto che io scrivo ora lo sto già dimenticando. Tutto quello che scrivo è inghiottito dal buio della mia biblioteca. Se troveranno questi miei pezzi di carta, certamente li getteranno via, perché io per fortuna non ho un nome, non sono nessuno. Così come Ulisse posso lanciare le mie pietre contro l'immenso gigante del tempo senza che nessuno se ne avveda. Perché il racconto sono io, la mia vita sconosciuta".
Risultati di Apprendimento (Descrittori di Dublino)
In rapporto alla disciplina lo studente deve mostrare il possesso:
- della padronanza delle conoscenze delle discipline specialistiche;
- della comprensione dei concetti avanzati della disciplina;
- della capacità di usare conoscenze e concetti per ragionare in maniera autonoma sulle problematiche della disciplina.
Attività di Supporto
Lezioni integrative
Modalità Didattiche, Obblighi, Testi di Studio e Modalità di Accertamento
- Modalità didattiche
lezioni frontali e seminari di approfondimento
- Testi di studio
Nino Pedretti, Monologhi e racconti, a cura di E. Ricci e E. Grassi, Rimini, Raffaelli Editore 2011
Nino Pedretti, Racconti inediti, in "Il parlar franco", anno V, n. 5 (2005), pp. 75-96
Nino Pedretti, Il Portinaio. Monologhi e racconti inediti, a cura di T. Mattioli, Rimini, Raffaelli Editore 2012 (in corso di stampa)
Nino Pedretti, Teatro minimo, Rimini, Raffaelli Editore 2012 (in corso di stampa)
Nino Pedretti, Poesia romagnola del ‘900, in Lingua dialetto poesia, Ravenna, Edizioni del Girasole, 1976, pp.119-134
Franco Brevini, Introduzione a Nino Pedretti, L'astronomo, Milano, Mondadori 1992, pp. 5-18
Raffaello Baldini, Due tre cose su Nino e il dialetto, in "Il parlar franco", anno II, n. 2 (2002)
Enrico Capodaglio, Perché il racconto sono io. Sotto l'effetto de "L'astronomo" di Nino Pedretti, in "Il parlar franco", anno V, n. 5 (2005), pp. 98-108
Gianni D'Elia, Pedretti tra favola e esistenza, in "Il lettore di provincia", anno XXII, n. 79 (1990)
Gianni Fucci, Nino Pedretti, in Dizionario dei poeti romagnoli del Novecento, Villa Verucchio, Pazzini Editore 2006
Rina Macrelli, Lo stonato che dentro è un violino, in "Il parlar franco", anno II, n.2 (2002)
Claudio Marabini, Pedretti, poeta della realtà, in "Il giorno", 21 giugno 1992
Vittorio Sereni, Come canta quel Nino, in "L'Europeo", 7 dicembre 1981
- Modalità di
accertamento Prova scritta
- Disabilità e DSA
Le studentesse e gli studenti che hanno registrato la certificazione di disabilità o la certificazione di DSA presso l'Ufficio Inclusione e diritto allo studio, possono chiedere di utilizzare le mappe concettuali (per parole chiave) durante la prova di esame.
A tal fine, è necessario inviare le mappe, due settimane prima dell’appello di esame, alla o al docente del corso, che ne verificherà la coerenza con le indicazioni delle linee guida di ateneo e potrà chiederne la modifica.
Note
è consigliata la frequenza
« torna indietro | Ultimo aggiornamento: 02/08/2012 |