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LINGUISTICA ITALIANA I E DIDATTICA DELLA LINGUA ITALIANA

A.A. CFU
2012/2013 6
Docente Email Ricevimento studenti
Sanzio Balducci Palazzo Veterani, lunedì ore 17-18, martedì ore 17-18

Assegnato al Corso di Studio

Giorno Orario Aula

Obiettivi Formativi

il corso intende esporre una visione d'insieme della storia della nostra lingua, dai primi testi in volgare alla contemporaneità. In questa prospettiva viene affrontato lo studio di alcuni nodi principali della grammatica italiana, nelle sue strutture e nell'incontro con il parlato e quindi con il plurilinguismo che si va diffondendo nel contatto con altre culture; ciò verrà applicato nell'analisi di scritti popolari che rivelano il faticoso cammino verso l'apprendimento della lingua nazionale. L'analisi di questi scritti farà da paradigma per la comprensione degli scritti (e parlati) scolastici che avranno dinanzi i futuri docenti.

Programma

Alcuni capitoli di storia della lingua; alcuni capitoli di grammatica italiana; analisi di lettere popolari marchigiane dei primi decenni del Novecento.

Risultati di Apprendimento (Descrittori di Dublino)

In rapporto alla disciplina lo studente deve mostrare il possesso:
- della padronanza delle conoscenze delle discipline specialistiche;
- della comprensione dei concetti avanzati della disciplina;
- della capacità di usare conoscenze e concetti per ragionare in maniera autonoma sulle problematiche della disciplina.

Attività di Supporto

Lezioni integrative


Modalità Didattiche, Obblighi, Testi di Studio e Modalità di Accertamento

Modalità didattiche

Lezioni frontali

Testi di studio

- C. Marazzini, La lingua italiana. Storia, testi, strumenti, Bologna, Il Mulino, 2010

- G. Patota, Grammatica di riferimento dell'italiano contemporaneo, Novara, Garzanti, 2006

- Analisi di 20 lettere inedite di semicolti marchigiani (fotocopie presso alcune librerie di Urbino).

Il professore presenta il commento alla prima lettera per indicare come vanno studiate queste lettere.

La prima lettera viene da Morro d'Alba, un comune della provincia di Ancona, vicino a Jesi.

 

 

1.  Morro d’Alba 16 Giugnio[1] 1914

 

Carissimo Amico

Metterete ill’olio[2] buono quello che semangia[3] nell’ume[4] e poi lofarete[5] arde[6] uno[7] momento e mentri[8] che arde ciuntarete[9] la Cavalla inquella[10] gamba che gli dole[11] / è suficiente[12] nelle giunture maperò[13] miracomando[14] di cominciare ade[15] untare prima nella giuntura sopra il[16] zoccolo, e poi nel ginocchio, e nella punta del petto sempre per dan sù[17] cuntro pelo[18], e sempre collume piccio[19]. questo nello brigo[20] per una volta / se il[21] volete fare più di una volta fate bene. e poi miracomando[22] di non meterlla[23] sotta[24] la biga o ilegno[25] fina che zopa[26], bisognia la portade fori[27] una volta al giorno è suficiente[28] tre o quatro centto[29] passi al giorno fina che zoppa.

e quando è guarita è buona per tutti ibisogni[30] come prima. Io non posso comandare. maperò[31]

aveste fate che speramo[32] di avere da Santa Antonio[33] questa grazia.

Vi saluto e mifirmo[34] Vostro affizionatisimo[35] Amico.

Baiani Giuseppe[36].

 

 





[1] Giugnio con ‘i’ sovrabbondante.

[2] Ill’olio: pasticcio di articoli il + lo + elisione.

[3] Concrezione (= unione) del pronome riflessivo con il suo verbo; uso improprio del verbo mangiare applicato ai liquidi.

[4] Discrezione (= disunione e distacco) della ‘l’ di lume considerata come articolo.

[5] Concrezione dell’articolo.

[6] Forma dialettale jesina (e dell’Italia Centrale) arde per ardere.

[7] Probabile ipercorrezione (= esagerare, applicando una correzione là dove non ci vuole) per far sì che una parola non finisca in italiano con consonante: uno per un, aggiungendo /o/.

[8] Forma dialettale diffusa nell’Italia Centrale, rispecchiante la derivazione dal latino dum enterim: (du)m ent(e)ri(m), da cui l’it. antico domentre.

[9] Concrezione del pron. dimostrativo ci con il verbo dialettale untare ‘ungere’; questo verbo è presente anche nei testi antichi. Untarete invece di unterete è forma dell’italiano regionale fuori di Toscana.

[10] Concrezione della preposizione.

[11] Gli per le (essendo riferito alla cavalla); dole, senza dittongazione duole che nell’italiano popolare è molto diffuso.

[12] Scempiamento (cioè riduzione ad un solo elemento di una doppia) della /ff/.

[13] Concrezione dei due elementi, che poi sono considerati dai grammatici ridondanti: tutti e due gli avversativi significano la stessa cosa (anche se la forma ma però è più forte delle due prese singolarmente).

[14] Concrezione e scempiamento di /k/: raccomando.

[15] Ipercorrezione (= esagerare, applicando una correzione là dove non ci vuole) per far sì che una parola non finisca in italiano con consonante: ade per ad, aggiungendo /e/

[16] Davanti a /z/ è suggerito l’articolo lo; nell’italiano settentrionale si usa il in questi casi.

[17] Discrezione di forma dialettale dansù per all’insù.

[18] Discrezione di forma dialettale cuntropelo, per contropelo; le forme cuntro  e cuntra sono tipiche anche se un po’ vecchie di vari dialetti marchigiani.

[19] Collume: concrezione di prep. articolata; piccio: participio del verbo dialettale picciare ‘accendere’ (participio rizotonico, cioè con accento sulla vocale radicale, come il pane compro ‘il pane comprato’).

[20] Trasformazione multipla corrispondente all’italiano nell’obbligo ‘con l’obbligo’: discrezione della prima parte, scempiamento della /bb/ e cambio /bl/ in /br/; l’ultima caratteristica è riconducibile all’influsso del dialetto jesino e delle Marche centrali.

[21] Cambio dell’articolo per ipercorrezione.

[22] Concrezione e scempiamento di /k/: raccomando.

[23] Scempiamento di /tt/ e raddoppiamento di /ll/, che indicano confusione nell’uso delle doppie.

[24] Dialettalismo.

[25] Biga: arcaismo per ‘carrozza a due ruote’; ilegno: concrezione dell’articolo con scempiamento di /ll/; legno significa qualsiasi carro fatto di legno (si noti la metonimia per cui il materiale con cui è fatto un oggetto diventa il nome stesso dell’oggetto).

[26] Fina da interpretarsi come concrezione di fin’a (poco più avanti viene usata la stessa forma); zopa: scempiamento di /pp/ del verbo zoppare, che è di uso popolare per zoppicare.

[27] Bisognia, con /i/ sovrabbondante; ellissi di che (dovrebbe essere bisogna che), come avviene spesso nell’italiano popolare scritto; portade: sonorizzazione di /-t-/ fra vocali in /-d-/ per influsso dei dialetti jesini; fori: it. popolare, perché senza la dittongazione.

[28] Scempiamento di /ff/.

[29] Scempiamento di /ttr/ in /tr/ in quatro e raddoppiamento di /t/ in centto, che segnala anche qui una confusione nell’uso delle doppie.

[30] Concrezione dell’articolo

[31] Concrezione; vedi più sopra per l’esame dello stesso caso.

[32] Passo poco chiaro; speramo: dialettalismo nella coniugazione del verbo.

[33] Pasticcio linguistico, con la eliminazione dell’elisione e il cambio Santo / Santa che riprende la /a/ iniziale di Antonio.

[34] Concrezione.

[35] Chiusura ad /i/ di /affe- in /affi-/ seguendo le altre /i/ successive per assimilazione; scempiamento della /ss/.

[36] Ricapitolando: 1. Schema generale della lettera valido; 2. Presenza di maiuscole improprie; 3. Concrezioni e discrezioni numerose; 4. Confusione nell’uso delle doppie; 5. Presenza di vari elementi dialettali o di forme influenzate dal dialetto jesino; 6 Alcuni arcaismi (il legno, untare); 7. Elementi riducibili all’italiano popolare; 8. Giudizio finale: scritto popolare caratterizzato da medio-bassa scolarità per l’epoca in cui è stata scritta la lettera.

Modalità di
accertamento

Esame orale.

Disabilità e DSA

Le studentesse e gli studenti che hanno registrato la certificazione di disabilità o la certificazione di DSA presso l'Ufficio Inclusione e diritto allo studio, possono chiedere di utilizzare le mappe concettuali (per parole chiave) durante la prova di esame.

A tal fine, è necessario inviare le mappe, due settimane prima dell’appello di esame, alla o al docente del corso, che ne verificherà la coerenza con le indicazioni delle linee guida di ateneo e potrà chiederne la modifica.

Informazioni Aggiuntive per Studenti Non Frequentanti

Modalità didattiche
Testi di studio

 Entro breve il professore porrà qui il commento a 1-2 lettere delle 20 da commentare 'linguisticamente'

Note

Il docente gradisce che gli studenti svolgano in proprio una piccola ricerca di ambito linguistico seguendo alcuni temi suggeriti dal docente all'inizio del corso.

Suggerimenti per eventuali ricerche (non obbligatorie):

1. Studio sulla correzione dei compiti scolastici di bambini delle elementari: implicanze italiano - dialetto. Analizzare il metro di giudizio dell'insegnante correttore.
2. Parole straniere nei giornali quotidiani.
3. L'italiano popolare della zona da cui proviene lo studente.
4. Ricerca d'un testo manoscritto locale ottocentesco, in italiano, e commento linguistico.
5. Ricerche in archivi locali di documenti concernenti l'insegnamento dell'italiano.
6. Le nuove parole dei giovani.
7. Lettere di soldati e di emigranti: analisi linguistica.
8. L'analfabetismo: aspetti quantitativi in un dato territorio, compresi ricordi personali e cronache di stampa.
9. L'italiano delle canzoni di un cantante.
10. Piccola ricerca sul dialetto locale, sui canti popolari (possibilmente registrandoli), sugli usi particolari della zona dello studente.

Gli studenti possono rivolgersi al docente per concordare il programma d'esame e l'eventuale ricerca (tel. dello studio del prof. a Palazzo Veterani 0722.30.56.56, tel. di casa 0721.714408, cellulare 349.7356887; email: sanzio.balducci@uniurb.it; email di casa: sanzio.balducci@tin.it.

« torna indietro Ultimo aggiornamento: 21/11/2012


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