PEDAGOGIA DELLA MARGINALITà E DELLA DEVIANZA
A.A. | CFU |
---|---|
2014/2015 | 6 |
Docente | Ricevimento studentesse e studenti | |
---|---|---|
Dimitrios Argiropoulos | Per appuntamento scrivendo alla mail: dimitris.argiro@unibo.it |
Assegnato al Corso di Studio
Giorno | Orario | Aula |
---|
Obiettivi Formativi
Al termine del corso lo studente:
- conosce le premesse metodologiche per sviluppare la prospettiva inclusiva e/o l'integrazione delle persone in situazione di marginalità e di devianza;
- conosce la logica delle buone prassi, della progettazione partecipata e le linee metodologiche per impostare un progetto di vita, secondo la prospettiva inclusiva;
- conosce i principali presupposti culturali e teorici della prospettiva inclusiva, che limita le dimensioni marginalizzanti e imposta i sostegni per il suo superamento;
- conosce le teorie di riferimento relative alla marginalità e alla devianza;
- conosce metodologie e strumenti educativi atti a contrastare i fenomeni della devianza.
- è in grado di utilizzare strumenti operativi e ricercare materiale e documentazione funzionali alla conoscenza del contesto culturale di appartenenza della persona marginale e/o deviante;
- é in grado di integrare i propri saperi in funzione dei cambiamenti normativi e delle linee guida nazionali e internazionali su marginalità e devianza;
- conosce le strutture sociali e culturali presenti sul territorio ed è in grado di attivare con esse scambi e collaborazioni;
- ha capacità di relazione comunicativa sia nel rapporto col singolo soggetto in educazione, sia nel rapporto con gruppi di soggetti in educazione;
- possiede conoscenze e competenze adeguate per interagire con le persone difficili/disabili/marginali/devianti con atteggiamento riflessivo e problematico, poiché riconosce i rischi che sono conseguenti alle diverse forme di pregiudizio, di condizionamento e stigmatizzazione sociale e culturale;
- è in grado di attivare sinergie tra le diverse agenzie educative, gli Enti Locali del territorio, altre realtà del contesto di vita della persona di cui si occupa, al fine di costruire una rete interistituzionale e di prossimità, che supporti la persona in situazione di vulnerabilità e che contribuisca alla realizzazione del Progetto di Vita.
Programma
Primo modulo: la presentazione della Pedagogia della devianza oggi.
Analisi delle devianze:
- rispetto a cosa
Secondo modulo: la devianza oggi.
Occorre cercare di capire con gli occhi dell'altro, senza assecondarlo né giudicarlo (non è il nostro compito), ma di capirlo:
- con chi viene percorsa la devianza
- con quale prospettiva
- chi si incontra a favore
- chi si incontra contro
Devianze e devianti
Devianti simpatici
Devianti antipatici
Terzo modulo: la costruzione di un progetto.
Occorre esaminare i bisogni di un contesto e quindi il primo punto, nella costruzione di un progetto, è un'osservazione che tenda a fare un'analisi dei bisogni. Accanto a questo, occorre costruire una mappa delle risorse:
- che bisogni vede il soggetto deviante
- che bisogni vediamo (da che punti di vista)
- che risorse vede il soggetto deviante
- che risorse vediamo (da che punti di vista)
- previsioni
- progetti
Quarto modulo: gli strumenti legislativi
Gli strumenti legislativi devono diventare non tanto uno strumento di segreteria quanto uno strumento educativo:
- quali leggi, regolamenti, ... se ne occupano
Quinto modulo: gli strumenti operativi
Rileggere Paulo Freire, e cercarne l'attualità attraverso espressioni forse datate, ma soprattutto deducendone le proposte legate alla capacità di comunicare, di costruire dei codici linguistici condivisi, e di riformulare. Gli strumenti operativi, in tal senso, sono numerosi e hanno bisogno di una consultazione non esaustiva, una volta per tutte, ma di conoscere quali sono le possibili banche dati o archivi informatici a cui attingere per sviluppare gli strumenti secondo i contesti e le necessità. Ricollocarsi in un progetto sostenibile.
"Se non so ma so a chi chiedere, o a chi chiedere chi sa, troveremo le risposte".
Sesto modulo: analisi di un caso
E' utile avere confidenza con quelle che sono le documentazioni correnti dei casi, li chiamiamo così, presentati dai quotidiani e dalle televisioni, e che hanno la possibilità di diverse letture a seconda delle professioni o dei ruoli che ciascuno ha.
Risultati di Apprendimento (Descrittori di Dublino)
In rapporto alla disciplina lo studente deve mostrare il possesso:
- della padronanza delle conoscenze delle discipline pedagogiche riferite ai contesti di marginalità estrema;
- della comprensione dei concetti avanzati della pedagogia della Devianza;
- della capacità di usare conoscenze e concetti per ragionare in maniera autonoma sulle problematiche della devianza analizzando i casi e progettando intervento sociale.
Attività di Supporto
Si prevede, durante le docenze, la presenza di Testimoni privilegiati, collegati agli argomenti e alla casistica interessata.
Modalità Didattiche, Obblighi, Testi di Studio e Modalità di Accertamento
- Modalità didattiche
Il metodo didattico comporterà lezioni, illustrazione di casi, esercitazioni e si svolgerà attraverso i 6 moduli elencati nel programma.
- Testi di studio
P. FREIRE (2002; 1971), La pedagogia degli oppressi, Torino, EGA. (pp. 192)
E. Goffman, Stigma, (2003) Ombre Corte, Verona. (pp. 181)
D. Argiropoulos Spigolare parole. Rubare sguardi, (2013) Firenze, Polistampa. (pp. 256)
Carla Melazzini, Insegnare al principe di Danimarca, (2011) Palermo, Sellerio editore. (pp. 272)Indicazioni bibliografiche opzionali, per chi desidera approfondire i temi trattati:
AA.VV., Relazione sulla condizione dell'infanzia e dell'adolescenza in Italia, Osservatorio Nazionale sull'Infanzia e l'adolescenza, 2008-2009, in particolare i contributi su Investire su specifici interventi di bambini rom e sinti ( D. Argiropoulos).
G. Axia (2005), Elogio della cortesia. L'attenzione per gli altri come forma di intelligenza, Bologna, Il Mulino.
Z. Bauman, (2001; ed. orig. 2001), Voglia di comunità, Roma-Bari, Laterza.
P. Bertolini (1988), L'esistere Pedagogico, Scandicci-Firenze, La Nuova Italia.
Dolci Danilo, Ciò che ho imparato e altri scritti, Messina, Mesogea, 2008.
Dolci Danilo, La radio dei poveri cristi. Il progetto, la realizzazione, i testi della prima radio libera in Italia, Marsala, Navarra, 2008.
Dolci Danilo, Il potere e l'acqua, Milano, Melampo, 2010.
G. Cuozzo, Resti del senso. Ripensare il mondo a partire dai rifiuti, Aracne 2014
Jean Pierre Pourtois, Huguette Desmet (2006) L'educazione implicita. Socializzazione e costruzione dell'identità, Firenze, Edizioni del Cerro
Julia Kristeva - Jean Vanier (2011) Il loro sguardo buca le nostre ombre, Roma, Donzelli editore
R. Occulto (2007), Il lavoro dell'educatore. Formazione, metodologia, nuovi scenari sociali, Roma, Carocci.
P. RICŒUR (2002; ed. orig. 1998), La persona, Brescia, Morcelliana
- Modalità di
accertamento Esame scritto consistente in:
- un'analisi di un caso di cronaca, locale o nazionale, ripreso dalla stampa;
- una relazione scritta sulle parole "chiave" analizzate durante le lezioni.
- Disabilità e DSA
Le studentesse e gli studenti che hanno registrato la certificazione di disabilità o la certificazione di DSA presso l'Ufficio Inclusione e diritto allo studio, possono chiedere di utilizzare le mappe concettuali (per parole chiave) durante la prova di esame.
A tal fine, è necessario inviare le mappe, due settimane prima dell’appello di esame, alla o al docente del corso, che ne verificherà la coerenza con le indicazioni delle linee guida di ateneo e potrà chiederne la modifica.
Informazioni aggiuntive per studentesse e studenti non Frequentanti
- Modalità di
accertamento Per gli studenti non frequentanti l'esame è orale ed occorre principalmente prepararsi sui tre libri indicati (Freire, Goffman e Argiropoulos).
Le date dell'esame sono quelle previste dal calendario accademico; gennaio, febbraio e giugno.
- Disabilità e DSA
Le studentesse e gli studenti che hanno registrato la certificazione di disabilità o la certificazione di DSA presso l'Ufficio Inclusione e diritto allo studio, possono chiedere di utilizzare le mappe concettuali (per parole chiave) durante la prova di esame.
A tal fine, è necessario inviare le mappe, due settimane prima dell’appello di esame, alla o al docente del corso, che ne verificherà la coerenza con le indicazioni delle linee guida di ateneo e potrà chiederne la modifica.
« torna indietro | Ultimo aggiornamento: 01/12/2014 |