STORIA DELLA FILOSOFIA ANTICA
A.A. | CFU |
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2009/2010 | 6 |
Docente | Ricevimento studentesse e studenti | |
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Graziano Biondi | Prima e dopo l''orario di lezione. |
Assegnato al Corso di Studio
Giorno | Orario | Aula |
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Obiettivi Formativi
- Esposizione e critica dei termini concernenti la formazione del mondo: poiesis, ktisis, demiourghia, physis, ghenesis.
- Confronto fra filosofia ellenica e meditazione cristiana, attuato anche in riferimento alla sapienza egizia e alla scrittura ebraica.
- Analisi del rapporto fra i modelli geometrici utilizzati da Platone nella sua cosmologia e le testimonianze sulle diverse interpretazioni degli stessi fenomeni introdotte da Eudosso di Cnido ed Eraclide Pontico.
- Illustrazione di connessioni fra eternità e tempo, prototipo e immagine, vita e anima .
Programma
Il corso sarà diviso in due sezioni: saranno analizzati, da un lato, il Timeo di Platone e, dall’altro, la creazione nel pensiero di sant’Agostino, che svolse un’esegesi del primo libro della Torah (tradotto in greco dai Settanta come Genesi) anche alla luce del Timeo e attuò un ripensamento della filosofia ellenica in connessione con le analisi svolte dal Giudaismo alessandrino, dallo Gnosticismo e dalla Patristica. Verranno così illustrate le modalità con cui tutto, dalla prima luce del cielo fino all’uomo con agli altri animali, viene plasmato nello spazio secondo Platone o prodotto dal niente secondo Agostino: mentre per il filosofo greco il mondo (o, meglio, cosmo) appare come un essere vivente e animato, per il pensatore cristiano il mondo (o, meglio, il creato) risulta un prodotto tecnico e materiale, entro cui anche gli animali sono senz’anima, riservata solo all’uomo.
Nonostante Platone e Agostino avessero tentato di configurare con il demiurgo e il creatore un artista o, con più prudenza, un artefice superiore per poter ritenere buono tutto l’esistente come un’opera d’arte o un dono, si vedrà al termine e fra parentesi che siamo filosoficamente costretti a considerare la creazione come un modello esplicativo di matrice più narrativa che conoscitiva, dato che possiamo scorgere il mondo e immaginarne una somiglianza o una similitudine con un’opera d’arte, ma non possiamo cogliere con pari evidenza qualcuno che lo formi se non nelle parole e nei testi di una tradizione religiosa, così come non può essere ritenuto un dato dell’osservazione l’inizio del mondo, né il mondo stesso, al posto del quale sono osservabili eventi e cose, ma non i loro nessi e l’insieme.
Poiché per pensare (o, meglio, per immaginare) la creazione necessitiamo di un tempo che ci porti a ritroso dal presente attualmente in corso al passato del primo principio, potremo indagare come venga definito il tempo e quali problemi comporti la sua definizione; sarà verificata l’ipotesi secondo cui venga posto a rovescio come un tratto progressivo che va dall’arcano passato al presente, nello stesso modo in cui viene configurato da un racconto. E i buoni racconti (o le dissimulazioni che appartengono ai racconti) coi loro tempi immaginari e l’estetica di un buon pensiero servono a lenire (o a falsificare) il senso di estraneità davanti a un mondo incompreso e lo spaesamento in cui si trova situato chi non ha posto. A chi chiederà “come lo sai? Qual è la fonte o la base delle tue asserzioni?”, si potrà dare la stessa risposta di Popper: «Non lo so; la mia asserzione era una semplice congettura. […] Ma se ti interessa il problema, puoi aiutarmi criticandola il più severamente che puoi».
Modalità Didattiche, Obblighi, Testi di Studio e Modalità di Accertamento
- Modalità didattiche
Lezioni frontali e seminariali, suddivise in due parti, di cui l'una dedicata a Platone, l'altra a Sant'Agostino.
- Testi di studio
Testi filosofici
Platone, Timeo. Edizione consigliata: Id., Opere complete, vol.6, Laterza, Roma-Bari 1980, pp.355-454; Plutarco, La generazione dell’anima nel Timeo, tr. it. di F. Ferrari e L. Baldi, Napoli 2002.
Sant’Agostino, Le confessioni, libri 11-13; tr. it. di C. Vitali, Bur, Milano 1997, pp.537-731. Id., La Città di Dio, libri 11-13; tr. it. di C. Carena, Einaudi-Gallimard, Torino 1992, pp.449-578.
Studi critici
M. Heidegger, Il concetto di tempo, Gallio, Ferrara 1990 (riedita in Adelphi).
P. Ricoeur, Le aporie dell’esperienza del tempo. Il libro XI delle “Confessioni” di sant’Agostino, in Id., Tempo e racconto, vol.1, Jaca Book, Milano 1991, pp. 19-55.
F. Adorno, Introduzione a Platone, Roma-Bari 1978.
A. E. Taylor, Platone, Firenze 1968.
G. Biondi, Basilide. La filosofia del Dio inesistente, Roma 2005.
G. Biondi, La favola di Euforbo e Pitagora, Roma 2009.
G. Biondi, Il limite dell’uomo è il suo tempo, in «Thauma», nr.3, 2009, pp.267-296.
- Modalità di
accertamento Esame orale. Per i frequentanti l’esame verterà su tre testi filosofici e uno studio critico a scelta fra quelli indicati, mentre per i non frequentanti comprenderà uno studio critico in più.
In ogni caso si deve concordare la scelta con il docente. È possibile concordare anche programmi alternativi, sempre previo accordo con il docente.
- Disabilità e DSA
Le studentesse e gli studenti che hanno registrato la certificazione di disabilità o la certificazione di DSA presso l'Ufficio Inclusione e diritto allo studio, possono chiedere di utilizzare le mappe concettuali (per parole chiave) durante la prova di esame.
A tal fine, è necessario inviare le mappe, due settimane prima dell’appello di esame, alla o al docente del corso, che ne verificherà la coerenza con le indicazioni delle linee guida di ateneo e potrà chiederne la modifica.
« torna indietro | Ultimo aggiornamento: 25/08/2009 |