PEDAGOGIA DELLA MARGINALITà E DELLA DEVIANZA MINORILE
A.A. | CFU |
---|---|
2008/2009 | 4 |
Docente | Ricevimento studentesse e studenti | |
---|---|---|
Roberto Andreoni |
Assegnato al Corso di Studio
Giorno | Orario | Aula |
---|
Obiettivi Formativi
Il corso vuole incentrare l'attenzione sui concetti di fragilità, disagio, vulnerabilità, marginalità, disadattamento, dipendenza e devianza minorile emergenti nell'attuale società, attraverso l'analisi di articolati saperi pedagogici, secondo una prospettiva interdisciplinare, al fine di migliorare il bagaglio culturale dell'educatore che si troverà ad operare in specifici servizi formativi. A tal scopo verranno prese in esame, in modo critico, le principali figure professionali che progettano la complessa rete di sostegni educativi previsti per i minori, in un'ottica di prevenzione, di integrazione e di promozione della persona.
Si rifletterà, inoltre, sui significati di cura educativa e di progetto di vita all'interno di riconosciute marginalità e "nuove povertà", al fine di accrescere le competenze teorico-pratiche di formatori capaci di riconoscere, di accogliere, di progettare interventi rieducativi facendo ricorso ad una pluralità di approcci e di saperi costitutivi delle scienze dell'educazione. E ciò con l'intento di ridurre gli ostacoli socio-culturali, di favorire il benessere esistenziale e di migliorare la qualità della vita delle persone svantaggiate, o in condizioni di emarginazione sociale.
Programma
Parte istituzionale
• I confini epistemologici della pedagogia della marginalità e della devianza minorile;
• Le più dibattute problematiche della pedagogia della marginalità e della devianza minorile;
• Gli scenari della devianza minorile;
• Paradigmi pedagogici della devianza minorile;
• L'intrinseca complessità delle categorie di fragilità, vulnerabilità, dipendenza, disagio, disadattamento, devianza, marginalità;
• Lo specifico intervento educativo nella prevenzione del disagio socioculturale;
• La relazione di aiuto e la cura educativa;
• Percorsi formativi verso il cambiamento;
Parte monografica
• Aspetti metodologici dell'intervento dell'educatore sociale territoriale in contesti problematici;
• L'approccio ecologico-sistemico;
• L'approccio fenomenologico;
• L'approccio cognitivo;
• L'autobiografia, strumento per favorire l'inclusione;
• Narrazione, disagio, devianza, handicap;
• La complessa organizzazione dell'équipe educativa;
• I servizi sociali territoriali per i minori a rischio di devianza;
• Modelli di progettazione integrata;
• Strategie d'aiuto e progetto di vita.
Modalità Didattiche, Obblighi, Testi di Studio e Modalità di Accertamento
- Modalità didattiche
lezione frontale, lavori di gruppo, dibattiti di approfondimento su specifiche tematiche, seminari con proiezioni di filmati e/o con la partecipazione di educatori che operano con minori a rischio di devianza.
- Testi di studio
P. Gaspari, Vietato escludere. Per una pedagogia di frontiera, Anicia, Roma, 2002, 2° Edizione (testo obbligatorio).
Inoltre, un testo a scelta tra i seguenti:
P. Bertolini, Ragazzi difficili. Pedagogia interpretativa e linee di intervento, La Nuova Italia, Perugia, 1999.
P. Gaspari, Narrazione e diversità. Il contributo dell'approccio narrativo in Pedagogia e didattica speciale, Anicia, Roma, 2008.
P. Gaspari, Aver cura. Pedagogia speciale e territori di confine, Guerini, Milano, 2002.
A. Gramigna, M. Righetti, ...Svegliandomi mi son trovato ai margini. Per una pedagogia della marginalità, CLUEB, Bologna, 2001.
I. Lizzola, V. Tarchini, Persone e legami nella vulnerabilità. Iniziativa educativa e attivazioni sociali a partire dalla fragilità, UNICOPLI, Milano, 2006.
A. Dionigi, Una proposta pedagogica nell'intervento sulle dipendenze. Lavorare con persone che consumano, abusano, dipendono, CLUEB, Bologna, 2008.
M. Cavallo, Ragazzi senza. Disagio, devianza, delinquenza, Mondadori, Milano, 2002.
P. Barone, Pedagogia della marginalità e della devianza. Modelli teorici e specificità minorile, Guerini studio, Milano, 2001.
M.B. Fagiani, G. Ramaglia, L'aggressività in età evolutiva, Carocci, Roma, 2006.
- Modalità di
accertamento Esame orale.
- Disabilità e DSA
Le studentesse e gli studenti che hanno registrato la certificazione di disabilità o la certificazione di DSA presso l'Ufficio Inclusione e diritto allo studio, possono chiedere di utilizzare le mappe concettuali (per parole chiave) durante la prova di esame.
A tal fine, è necessario inviare le mappe, due settimane prima dell’appello di esame, alla o al docente del corso, che ne verificherà la coerenza con le indicazioni delle linee guida di ateneo e potrà chiederne la modifica.
Note
eventuali programmi alternativi si potranno concordare almeno tre mesi prima della data dell'esame.
« torna indietro | Ultimo aggiornamento: 09/07/2008 |